A MENTE FREDDA ovvero riflessioni in libertà ad un terzo del campionato

Di Daniele Piro 

C’è un detto che recita che l’attesa del piacere è essa stessa piacere. Tutto vero, ammesso che poi il piacere arrivi per davvero e non si resti in mano con un pugno di mosche. La situazione calcistica che stiamo vivendo in città dopo un terzo del campionat,o riassume in pieno quanto scritto sia nel titolo che nel primo capoverso. Dopo 13 partite alzi la mano chi credeva che la “Auteri band” potesse essere la regina del girone C di Lega Pro. Una squadra che dopo un avvio balbettante, frutto anche delle due brusche frenate esterne con Catania e Monopoli, ha preso con sempre maggiore convinzione la testa della classifica consolidando il primato settimana dopo settimana.

Ad un terzo del campionato 4 punti di vantaggio non sono per nulla rassicuranti ma sono comunque un buon tesoretto da conservare con le unghie e con i denti, sperando che continuino gli scivoloni, anche quelli più imprevisti, delle nostre avversarie. L’Avellino che cede in casa con l’ultima in classifica in piena crisi societaria deve far riflettere innanzitutto sulla solidità economica di una Proprietà che non ha mai lesinato investimenti e soldi e che con continuità da quasi un ventennio, vuole perseverare nell’opera di puntare ad essere protagonista indipendentemente dal campionato disputato. L’attesa del piacere è maturata tutta fra la serata di Domenica e la giornata di lunedi, grazie ai clamorosi risultati arrivati dagli altri campi, che altro non hanno fatto che aumentare le aspettative di una partita, quella del derby serale di lunedi con la Turris, che tutte auspicavamo finisse nell’unico modo desiderato: vincere. 4 punti sulla seconda che potevano essere anche 6 se uno sciagurato finale in terra crotonese non avesse tarpato le ali ad una squadra che ha tutte le carte in regola per arrivare davanti a tutti alla fine del torneo.

Ad oggi siamo solo ad un terzo della strada verso la cima della montagna, ma possiamo dire di trovarci già in zona di alta collina o bassa montagna per il percorso compiuto. Percorso che ha visto l’esplosione dei giovani talenti del vivaio giallorosso con la loro valorizzazione premiata anche economicamente dalla Lega, a dimostrazione che il “visionario” patron giallorosso non era poi così pazzo nel voler azzerare tutto il vecchiume di un biennio sconclusionato e ripartire con giovani affamati di successo e voglia di emergere. I Talia, Prisco, Nunziante, Perlingieri, Viscardi sono ormai sotto i riflettori; i più esperti Lanini, Manconi, Lamesta, dopo una fase iniziale di assestamento, stanno cominciando a carburare, coadiuvati dai reintegrati Acampora e Tosca.

Se poi aggiungiamo anche gli sfortunati Nardi e Meccariello, che speriamo di rivedere presto a pieno delle loro capacità balistiche, più tutti gli altri chiamati di volta in volta a dare il loro contributo, si possono dormire sogni (quasi) tranquilli. Carli ed Auteri sono state due scelte “forti”.

Un Ds finalmente navigato con tanta esperienza ed un allenatore pragmatico, sicuramente top per la categoria, dimostrano quanto la Società abbia voluto ricostruire azzerando in toto il passato. I numeri parlano chiaro. In casa si continua a vincere; il Vigorito è diventato di nuovo un fortino. Per ben due volte si è riusciti anche a ribaltare il risultato da 0-1 a 2-1 mentre in passato partite così forse le avremmo perse. In trasferta dopo un inizio altalenante, si vede una squadra a volte attendista ma che dà sempre la sensazione di poter fare male. Bravo dovrà essere l’ambiente a non mettere troppa pressione, né a pretendere la goleada o la vittoria ad ogni singolo incontro.

Una squadra per la metà fatta di giovani può solo crescere, ma ovviamente il percorso di crescita può avvenire pure attraverso qualche sbaglio o qualche imperfezione ed è giusto che proprio in quei frangenti il tifoso comprenda e non inveisca o metta subito alla gogna questo o quel giocatore. Ovviamente partendo da chi vi scrive che, non essendo giornalista, non ha la lucidità o la freddezza di prendere le distanze dalle vesti del tifoso che vorrebbe tutto e subito.

La rifondazione è iniziata; novembre proseguirà con altri banchi di prova che potranno essere già determinanti se non per le nostre ambizioni, quanto per quelle delle avversarie. Alcune di queste hanno fatto troppo la voce grossa condite da roboanti dichiarazioni ai nastri di partenza e la scarsità di risultati può indurre l’esatto effetto contrario (vero Trapani ? Vero Catania?); altre quando hanno cominciato a risalire prepotentemente la china, al primo stop imprevisto hanno cominciato a farneticare su presunti “fastidi”, ritenendosi vittime di un sistema (vero Avellino)? Tutto questo alla truppa giallorossa deve importare relativamente poco. Testa bassa e pedalare senza guardare troppo alla classifica, senza fare troppi calcoli, con la perseveranza e la costanza di continuare nel meticoloso lavoro quotidiano.

Per raccogliere il grano con la mietitura occorrerà attendere la stagione calda, ma intanto….a acino a acino..jamm’ a macina.

Scugnizzo69

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