Roma, 8 nov. (Adnkronos) – “Il nostro sistema di pronto soccorso è al collasso, e questo governo ha il dovere di intervenire quanto prima e non trincerarsi dietro comunicati o provvedimenti intrisi di propagandismo. Occorrono misure strutturali. Come evidenziato stamani da Simeu, la Società italiana di Medicina emergenza-urgenza, la carenza di personale è una criticità che non può essere più ignorata. Questa mancanza non solo compromette la qualità dell’assistenza ma aumenta anche il carico di lavoro e lo stress psicofisico degli operatori: è inaccettabile che i nostri medici e infermieri debbano operare in condizioni di pressione e sovraccarico. In secondo luogo, il fenomeno del ‘boarding’, che si traduce nelle attese sulle barelle, colpisce il 26% dei pazienti, una circostanza inammissibile che riflette una grave insufficienza nella gestione dei letti e delle risorse disponibili: non possiamo permettere che i cittadini siano costretti a rimanere su barelle per ore, quando necessitano di cure tempestive”. Così in una nota la senatrice del M5S Vincenza Aloisio.
“Inoltre – riprende – il 26% degli accessi impropri e le aggressioni segnalate dal 19% degli intervistati rappresentano ulteriori sintomi di un sistema ormai allo sbando. La disaffezione dei medici è un altro aspetto che l’attuale esecutivo sta sottovalutando: lo stress lavorativo, l’insufficiente valorizzazione economica e le preoccupazioni relative al rischio medico-legale contribuiscono a una significativa emorragia di professionisti nei pronto soccorso, spesso a vantaggio di strutture private. Non è un caso che, come evidenzia Simeu, i direttori dei pronto soccorso chiedono maggior attività di filtro da parte della medicina generale, l’attivazione di ambulatori ad accesso diretto, una più efficace e precoce presa in carico di pazienti dimissibili e la diminuzione dei tempi d’attesa per esami diagnostici. Questi sono solo alcuni degli obiettivi da centrare per migliorare le condizioni di lavoro dei nostri operatori, altrimenti rischiamo di perdere le migliori risorse favorendo un sistema privatistico che metterà ko il Ssn”.
“Malgrado quest’ennesimo campanello d’allarme, in manovra non posso non evidenziare la scarsa concretezza dell’attuale governo nel rispondere a queste sfide: i fondi stanziati per la sanità, in particolare al Sud, risultano irrisori e insufficienti per affrontare le emergenze del settore. L’auspicio è che quest’esecutivo possa ravvedersi quanto prima smettendo di illudere i cittadini e prendendo seriamente in considerazione queste problematiche, stanziando risorse adeguate e agendo con urgenza. È tempo di garantire un servizio sanitario che risponda effettivamente alle esigenze dei cittadini e degli operatori del settore”, conclude Aloisio.