Le luci sulla Città non sono riuscite a festeggiare neppure il primo compleanno.
Non è trascorso neppure un anno dall’inaugurazione in pompa magna dell’illuminazione della cinta muraria, un progetto di ben 1.500.000 euro a valere sui fondi PICS, programma di investimenti che, per la verità, ha generato sino ad oggi più malumori che plausi.
A nostro parere, l’idea di valorizzazione le mura medievali era stata già mortificata sin dall’inizio con la pessima scelta di lasciare soprattutto nel tratto più centrale, quello di Viale dei Rettori, il precedente arredo urbano.
E così i nuovi corpi illuminanti sono letteralmente “intrappolati” tra i vecchi paletti, per giunta in difformità con il progetto che prevedeva ovviamente la presenza solo dei nuovi elementi.
Un intervento che mira a valorizzare principalmente l’estetica e l’attrattività delle bellezze cittadine che abbiamo ricevuto in dote non può presentarsi già con questo pessimo biglietto da visita: una stonatura evidente ad un occhio inesperto e un’esecuzione a tratti raffazzonata.
Al di là di tale considerazione, in questi pochi mesi l’intervento è stato totalmente abbandonato e si trova in uno stato di incuria davvero inaccettabile: alcuni elementi sono stati diventi, altri vandalizzati e, cosa più grave, molte luci sono spente, fallendo proprio l’obiettivo del progetto, ossia quello di tratteggiare un circuito luminoso che abbracci la cinta muraria.
A nulla sono servite sino ad oggi le numerose proteste e segnalazioni degli abitanti del quartiere e di diverse associazioni del territorio.
Questo stato di degrado, oltre a realizzare un effetto boomerang (meglio niente che qualcosa di rotto), trasmette un’immagine di incuria e abbandono del territorio, terreno su cui più facilmente attecchiscono atti di vandalizzazione.
Secondo la nota teoria delle finestre o dei vetri rotti, aspetti imperfetti all’ambiente urbano generano la sensazione che la legge non esista, che si possa fare ciò che si vuole, favorendo comportamenti anti-sociali e di distruzione o danneggiamento dei beni pubblici.
Occuparsi del decoro urbano non ha solo l’effetto immediato di valorizzare la città, ma svolge una funzione educativa di rispetto del bene comune, come ciò che appartiene a tutti, e, ancor più importante, di prevenire la commissione di atti criminali.
In considerazione proprio di tali ricadute abbiamo depositato un’interrogazione consiliare indirizzata al Sindaco e al Vicesindaco anche Assessore con delega al programma P.I.C.S., al fine di conoscere quali interventi sono stati programmati per ripristinare la funzione di un investimento così recente eppure già pesantemente ammalorato.
Non basta tagliare i nastri, serve prendersi cura della Città, altrimenti si rischia di far credere che il fine di tali costosi interventi sia quello di spendere, bene o male non ha importanza.
I consiglieri comunali Giovanna Megna e Francesco Farese

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.