Roma, 14 nov. (Adnkronos) – “La situazione è molto seria, credo sia il primo effetto dell’elezione di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti, che si ripercuote anche sul dibattito europeo, perché è chiaro che fino a qualche settimana fa il PPE aveva fatto una scelta chiara, sull’europeismo, escludendo le estreme destre, ma nelle ultime settimane, e poi negli ultimi giorni, sono state tante le aperture programmatiche fatte all’estrema destra. Questo non è accettabile. Dunque, la questione è politica, non relativa a Fitto”. Così Matteo Ricci, europarlamentare Pd, in un intervento ai microfoni di Radio1.
“Il punto vero è che il partito di Giorgia Meloni, appartenente al gruppo dei conservatori, a luglio non hanno votato il programma europeista di Ursula Von der Leyen. I conservatori sono d’accordo ad accelerare la transizione ecologica? Sono d’accordo ad un Piano di investimenti così come proposto da Draghi? Sono d’accordo a togliere il diritto di veto ai singoli Stati? Le risposte sono tutte dei no. Ma sono questi i punti del programma europeista di Von der Leyen. Questa è la vera contraddizione. È evidente che l’Italia debba avere un commissario di peso, ma, se Meloni avesse proposto un esponente di Forza Italia invece di un esponente di FdI, che è fuori dalla maggioranza europea, tutto questo dibattito non ci sarebbe stato”, ha proseguito Ricci.
“Si è trattato, dunque, di una forzatura di Giorgia Meloni. A meno che Ursula Von der Leyen non voglia allargare la maggioranza a destra. Questo è il nodo da sciogliere, un nodo politico e programmatico. Se Von der Leyen vuol cambiare programma e alleanze, cambia tutto “, ha concluso Ricci.