Ne parliamo con Alessandro Verdicchio Dirigente comunale(Affari Generali-Servizi Istituzionali-Attività Produttive)
Qual è il criterio di assegnazione alle associazioni sportive senza scopo di lucro al di fuori dell’orario scolastico? È previsto un canone locativo?
Sì, il criterio di assegnazione è quello della procedura di evidenza pubblica, per cui noi pubblicizziamo con avviso quelle che sono le fasce orarie disponibili nelle quattro palestre che sono fruibili dall’utenza. Nel rispetto del regolamento che disciplina la gestione degli impianti sportivi assegniamo poi, sulla base delle richieste, all’ASD in possesso dei requisiti richiedenti, le fasce orarie richieste. Non c’è stata sovrapposizione, anche perché molte associazioni, visto che abbiamo attivato l’avviso fino ad ottobre, si erano già organizzate.Sottolineo comunque che siamo riusciti a dare soddisfazione a tutti.
Come controllate la sussistenza in capo alle stesse associazioni dei requisiti generalmente previsti per gli enti non commerciali, tenuto conto che molto spesso gli operatori che gestiscono impianti sportivi assumono soltanto fittiziamente la vesta giuridica associativa con l’unico scopo di fruire del particolare regime di tassazione riservato agli enti non commerciali? Un esempio lampante sono le scuole di ballo che fanno pagare delle rette ai propri iscritti…
Tutte le ASD per mantenersi fanno pagare una tariffa ai propri iscritti, poi quelle che usufruiscono di beni comunali, come per esempio le concessioni degli impianti sportivi, hanno l’obbligo di rendere pubblico il tariffario, di praticare delle tariffe agevolative per le fasce di utenti più deboli, cosa che appunto fanno.Si può dire che la stessa cosa facciamo per le palestre. In particolare è previsto il pagamento di un canone di 18 euro all’ora per le palestre servite di riscaldamento, poiché il riscaldamento non è separabile, se invece non sono servite da riscaldamento, pagano 12 euro.Se le ASD simulano uno status giuridico diverso da quello che dovrebbe essere, è un problema loro e del problema dovrebbe occuparsi la Guardia di Finanza che è preposta a cio’ . Io mi limito a verificare che siano regolarmente iscritte come ASD e che abbiano le affiliazioni, e sulla base di questo noi procediamo. Ripeto non è nostro compito quello di verificare se dietro la veste di ASD, senza scopo di lucro,si celi un’attività commerciale che ,invece ,lucra,. Ribadisco che non rientra nelle nostre competenze questo.
Quindi conferma la circostanza che non sia nelle vostre competenze fare questo tipo di controllo?
Si confermo nel caso delle ASD riconosciute, poi se si fanno altre attività, come faccio a verificare e a controllare? Cosa dovrei controllare? Il fatto che uno fa pagare 20 euro al mese al bambino che si allena e fa Judo,non significa che si svolga attività commerciale.E poi specifico che il no profit, senza scopo di lucro, non significa che i servizi che uno eroga non debbano essere fatti a pagamento, significa che i bilanci della società non possono generare utili e se gli utili vengono generati devono essere reimpiegati nella stessa ASD, quindi questa è la differenza.
Lo scopo di lucro è quando si generano utili mettendoseli in tasca.Non mi risulta che qualcuno si arricchisca a Benevento , gestendo…
L’ arricchimento può essere costituito dal particolare regime di tassazione,come le dicevo poc’ anzi,e anche dal pagamento di un canone minimo trattandosi di palestra comunale..
Il canone l’abbiamo stimato storicamente, è determinato in una tariffa oraria.La maggior parte delle AsD che utilizzano le palestre sponsorizzano sport minori che con molta fatica riescono ad emergere . Per tanto, facilmente può comprendersi che non ci sia speculazione.
Io le ho fatto l’esempio delle scuole di ballo, però ,intorno alle quali,vi è un bel giro d’ affari….In riferimento a quest’ultime,le rivolgiamo alcune istanze giunte in redazione : bisogna fare una distinzione tra attività ricreativa e attività sportiva? E’ l’attività ricreativa del ballo comunemente riconosciuta come aggregazione sociale è compatibile con la destinazione d’uso della struttura ? O meglio è esercitata nel pieno rispetto delle condizioni di utilizzo?
Sì, assolutamente, Il ballo è uno sport, se fanno tornei non vedo quale sia il problema. Non c’è incompatibilità né nell’utilizzo delle strutture né nella tipologia di attività.
C’è una rendicondazione pubblica affinché l’utenza possa verificare come si distraggono soldi pubblici in favore di tali associazione senza scopo di lucro, giacche’ durante l’orario di assegnazione, come dicevamo poc’anzi,si usufruisce di riscaldamento, pulizia e manutenzione?
Già le ho detto che il riscaldamento non c’è.Per quanto concerne la pulizia, debbono assicurare lo status quo ante : come la trovano, così la debbono lasciare. Utilizzano solo la luce, sostanzialmente.Poi hanno le chiavi, hanno l’ingresso autonomo. Tenga presente che io quest’anno ho fatto un censimento di queste palestre e ho verificato che non fossero già utilizzate senza che il Comune ne venisse a conoscenza. Perché, come lei sa, le palestre sono annesse alle scuole, l’ente proprietario è il Comune, quindi l’unico che può concedere le palestre in orario extracurriculare è il Comune.
E noi in qualche situazione abbiamo trovato che invece le convenzioni per l’utilizzo extracurriculare le avevano fatte con le scuole stesse. Quindi, dal punto di vista della trasparenza e della pubblicità, con questa operazione abbiamo fatto esattamente il conto e abbiamo raggiunto quello che lei sta dicendo. Abbiamo fatto in modo che ci potesse essere trasparenza su chi utilizza le palestre e su come le utilizza, cosa che forse negli ultimi due o tre anni non si era verificata.
Pacificamente riteniamo lo sport un ambito fondamentale dell’amministrazione cittadina che deve supportare gli operatori del settore, ma garantendo pari opportunità e trattamenti omogenei a tutti. A Benevento, quindi, c’è questa garanzia?
Assolutamente sì, anzi, la caratteristica dell’amministrazione beneventana è proprio la massima disponibilità verso tutte quante le associazioni che, nonostante le difficoltà economiche restano attive . Per cui, noi siamo orgogliosi e fieri di poter dare il nostro contributo affinché le associazioni possano crescere.
Si tenga presente che, non nel mio settore, ma nel settore dei servizi sociali, è attiva una misura molto importante che è la misura DREAMS, con la quale si dà la possibilità di svolgere attività sportive anche ai figli delle famiglie meno abbienti . Per cui, con quel progetto, si finanziano sostanzialmente le rette di iscrizione per la frequentazione della pratica dell’attività sportiva per i nuclei che hanno un Isee più basso.In tal modo si da la possibilità a tante famiglie di fare fare sport ai propri figli e con ciò togliendoli dalla strada e incentivando uno stile di vita sano.
L’attività sportiva,come diceva lei , è positiva sotto tutti i profili, da quello della salute all’aspetto psicologico, alla crescita personale, alla finità aggregativa. E quindi questa è una delle mission dell’amministrazione che si sta portando avanti con successo.
La ringrazio.
Facciamo il punto.
Se la tariffa media oraria di un insegnante di danza in Italia:
si aggira intorno ai 32€ e nello specifico
gli esempi di tariffe medie per tipo di danza (dati statistici) sono :
Danza Classica: 35€/ora
Danza Contemporanea: 32€/ora
Danza Hip hop: 30€/ora
Danza Latino-Americana: 25€/ora
Zumba: 20€/ora
è giusto,dando voce alle istanze giunte in redazione ,che le scuole di ballo usufruiscano del godimento delle palestre comunali per le quali è previsto un canone agevolato? E visto il giro d’ affari che generano siamo sicuri che non intaschino parte degli utili pur essendo senza scopo di lucro ? A questo punto dell’ inchiesta ancora si brancola nel buio in quanto le “autorità” interpellate scaricano i dovuti accertamenti sulla guardia di finanza.
Ph : TvSette