Di Apostolos Apostolou

Poesia (il termine deriva dal verbo greco poièo, che significa «fare, produrre»), secondo Aristotele la poesia è arte di produrre composizioni verbali con la metafora, metonimia e metamorfosi. Metafora (“trasferimento” da μετά cioè oltre e il verbo greco φέρω, cioè io porto) è il significato della parola, è un tropo tramite il quale sostituiamo un termine con un altro in una frase, con lo scopo di creare delle immagini di forte carica espressiva. La metonimia (scambio del nome da greco μετά cioè oltre e la parola όνομα cioè nome) fatto linguistico-espressivo o figura di parola che consiste nel designare una cosa o persona coi nome di un altra cosa o persona avente con la prima un rapporto di dipendenza. E metamorfosi (dal greco μετά cioè oltre e la parola greca μορφή cioè forma) è il mutamento nella forma e nella struttura delle frase e del sviluppo delle frase. Cosi la poesia con la metamorfosi diventa storia e il mito diventa contemporaneo.
Jean Baudrillard (Reims 1929-Parigi 2007) sociologo, filosofo, fotografo ma anche poeta, (è vero che pochi conoscono, che Jean Baudrillard esisteva anche poeta) esprime una nuova esperienza della poesia cioè la poesia del cambio. Cambiare la visuale, cambiare in qualche mondo, la nostra porzione di mondo. Oggi la vita esiste nella metastasi, anche la poesia frequenta la vita. Nel 1999, Jean Baudrillard in Nevada recita la sua poesia sostenuta dalla musica, era un viaggio tra musica e poesia.

I giornali in America hanno scritto: «Incredibile ma vero! Baudrillard recita la sua poesia sostenuta da un gruppo di star con Tom Watson, Mike Kelley, George Hurley, Lynn Johnston, Dave Muller e Amy Stoll, la cantante ospite speciale Allucquère Rosanne Stone. Registrato dal vivo come parte del Chance Festival al Whiskey Pete’s Casino di Stateline Nevada, 1996»
Qui possiamo ascoltare Jean Baudrillard quando recita la sua poesia in Nevada, Casino di Stateline.

https://soundcloud.com/interferencial/suicide-moi-jean-baudrillard-the-chance-band anche qui: https://youtu.be/GzSc8_QD_tU?t=204

I segni secondo J. Baudrillard forse, non devono entrare per vocazione in opposizioni regolate a fini significativi, questa è la loro destinazione attuale. Ma il loro destino è forse molto diverso è forse quello di sedursi tra loro e quindi di sedurci. E’ una logica totalmente diversa che regolerebbe cosi la loro circolazione segreta. La domanda siamo in una semiologia convenzionale? E la poesia dove è? Scrive J. Baudrillard «Bisogna dire che il poetico è al contrario un processo di sterminazione del valore. La legge del poema è in realtà di far sì, secondo un processo rigoroso, che non resti nulla. In questo si oppone al discorso linguistico che, invece, è un processo di accumulazione,di produzione e distribuzione del linguaggio come valore. Il poetico è irriducibile al modo di significazione, che è semplicemente il modo di produzione dei valori linguistici.Essendo irriducibile alla linguistica, esso costituisce la scienza di questo modo diproduzione.»

Ma dove si trova la seduzione della poesia? La domanda è che cosa è la seduzione? E J. Baudrillard dirà che la seduzione è ciò che va dall’ uno all’ altro senza passare dallo stesso. Per esempio nella metamorfosi si passa da una forma all’altra senza passare per il senso. Nella poesia si va da un segno all’altro senza passare per il riferimento dirà J. Baudrillard. Con la poesia l’uomo traspare alla luce lo attraversa oppure illumina da tutte le parti sovraesposto senza difesa a tutte le fonti di luce.

Punti

[1] J. Baudrillard, L’échange symbolique et la mort, Gallimard, Paris 1976, tr. it. ID., Lo scambio simbolico e la morte, Feltrinelli, Milano1979.

Apostolos Apostolou
Docente di Filosofia

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