A MENTE FREDDA Rubrica ideata e curata da Daniele Piro
Il titolo scelto per l’articolo odierno riassume in pieno i 90 minuti andati in scena al Ciro Vigorito. Il Cerignola visto ieri rispecchia in pieno il nome societario (Audace). Una squadra solida, compatta, che gioca a calcio, capace di imbrigliare il centrocampo sannita e ripartire con un pungente Jallow, scesa al Vigorito senza alcun timore reverenziale, che ha provato per lunghi tratti a fare la partita. Mister Raffaele ha a disposizione davvero un bel gruppo col quale darà filo da torcere sicuramente fino alla fine del campionato. Di contro una strega che solo a tratti ha espresso quel potenziale ammirato fino ad un mesetto fa.
La squadra giallorossa in questo mese novembrino ha sicuramente rallentato per quantità e qualità di gioco. Cinque punti nelle ultime quattro partite non sono proprio un ruolino di marcia da capolista, ma fortunatamente se Sparta piange (o quantomeno lacrima), dietro Atene non ride, se è vero che tutte le inseguitrici, chi più chi meno, stanno ottenendo gli stessi risultati della Strega. Una partita che, se fosse stata di pugilato, avrebbe sicuramente visto la vittoria ai punti del Cerignola, sceso in campo determinato e dimostratosi da subito più volitivo e propositivo. Nunziante compie un capolavoro con” tre-parate-tre” in tre secondi, una più difficile dell’altra, che a raccontarle si fa fatica, e la dea bendata ci mette del suo sul tocco in comproprietà fra Jallow lanciato a rete e Ferrara in precipitoso recupero, con la palla che schizza sul palo e ballonzola sulla linea.
Per la Strega una punizione di Manconi e un gol divorato dallo stesso centravanti che, dopo aver saltato anche Saracco, si incarta sul pallone permettendo a Capomaggio di salvare in calcio d’angolo. Ripresa al piccolo trotto con i giallorossi che non sembrano troppo convinti non dando mai l’impressione di poter sfondare, fin quando da un angolo di Acampora Visentin svirgola il pallone spedendolo in fondo al sacco. Potrebbe essere il colpo del ko per l’Audace ed intraprendente squadra pugliese, ma il Benevento delle ultime uscite si dimostra ancora una volta incapace di gestire il vantaggio (cosa grave per una capolista) e nemmeno 5 minuti dopo subisce il pari, con l’aggravante di un gol nato da un mix di errori nostrani: Berra perde un pallone che aveva caparbiamente riconquistato, Oukhadda cincischia il rinvio e sul crossa dall’interno dell’area di rigore, Nunziante forse poteva fare di meglio, smanacciando centralmente sui piedi di Jallow che deve solo buttarla dentro.
Fino alla fine succede poco o quasi nulla. Il Benevento reclama per un presunto fallo di mano in area, ma sostanzialmente la partita finisce dopo l’immediato botta e risposta.
La girandola di cambi non produce alcun effetto e le due squadre si ritrovano sotto le rispettive Curve a ricevere gli applausi dei propri sostenitori. Molto bello anche il colpo d’occhio offerto dalla tifoseria ospite, giunta nel Sannio in circa 900 unità, a dimostrazione di quanto i pugliesi credano nelle potenzialità di una squadra che sta meravigliando gli addetti ai lavori. Nei gialloblu’ Ligi è stato un vero muro al centro della difesa, Jallow con la sua rapidità ha tenuto in apprensione un intero reparto difensivo e Paolucci si è dimostrato molto frizzantino nella zona nevralgica del campo. Il Benevento dell’ultimo periodo mostra segni di stanchezza ed una piccola involuzione nel gioco , ma non bisogna assolutamente fare drammi. In fondo il distacco sulle inseguitrici a 2 giornate dalla fine del girone di andata resta corposo sul gruppone delle inseguitrici tra le quali nessuna brilla o emerge.
E’ un campionato molto livellato verso il basso ed i tanti scontri diretti possono di volta in volta rallentare questa o quella squadra alle spalle dei giallorossi. L’unica vero appunto che si può muovere all’undici giallorosso è quello di non aver mai vinto uno scontro diretto. Se sia un segno di poca personalità non spetta a me dirlo, ma se pur non vincendo siamo ancora lassu’ con la banda di” enfant prodige” terribili, non possiamo che esserne contenti. Domenica si va in terra sicula a cospetto di quel Trapani che pur partito con proclami di vittoria del campionato, si trova a fare i conti con una classifica molto deficitaria, al punto da chiedere aiuto alla propria tifoseria chiamata a raccolta con prezzi stracciati per la gara contro la capolista.
Per la Strega sarà un’altra prova di carattere certamente non facile; superarla a pieni voti potrebbe essere un ottimo viatico per l’imminente girone di ritorno alle porte. Una sconfitta ci lascerebbe ancora lassù ma potrebbe indurre qualche riflessione, soprattutto in ambito di mercato di riparazione post natalizio. Di sicuro ci sono ancora Nardi e Pinato fermi ai box che sono un valore aggiunto non da poco; il loro rientro consentirebbe una maggiore rotazione di alcuni calciatori apparsi ultimamente un po’ sotto tono. Mia nonna, buon anima, soleva dire che “mancan’ semp’ tre ssordi p’accucchia’ na lira “ .
Al Benevento di quest’anno mancano davvero pochi centesimi per arrivare all’euro tondo tondo e tornare in quella dimensione calcistica che tutti, dal Presidente all’ultimo dei tifosi confinato nell’angolo più remoto del mondo meriterebbero.
Insieme it’s possible! Avanti Strega!
Scugnizzo69