Si è svolta a Roma la tanto attesa Festa Bibenda, annuale evento che celebra i migliori vini italiani con la premiazione dei 5 Grappoli, uno dei riconoscimenti più prestigiosi del panorama enologico nazionale. E della Campania è stato scelto l’unico e solo Aglianico del Taburno Safinos 2020, dell’azienda Il Poggio di Torrecuso. L’iniziativa, alla 27ª edizione, promossa dalla Fondazione Italiana Sommelier (Fis), si è riconfermata come un’importante vetrina per i produttori di vino di alta qualità, riconoscendo l’eccellenza, la passione e l’innovazione che caratterizzano il mondo del vino italiano. Ogni anno Bibenda premia, infatti, i migliori vini italiani attraverso il simbolo dei 5 Grappoli, il massimo del punteggio che una cantina può ottenere nella guida Bibenda “il più grande libro guida ai vini italiani, agli oli, ai resort e alle grappe”, una delle più autorevoli in Italia. Durante la serata sono stati premiati 747 vini e 52 grappe, simboli dell’eccellenza del Made in Italy e tra questi l’Aglianico del Taburno Safinos 2020 che oltre a ricevere l’assegnazione del premio 5 Grappoli è stato premiato anche come uno dei dieci vini migliori dell’anno.. Bisogna evidenziare che il processo di selezione è alquanto rigoroso, con degustazioni condotte da una commissione di esperti sommelier che esaminano e valutano ogni vino in modo imparziale. Solo le cantine che riescono a raggiungere livelli eccellenti in tutti gli aspetti, dalla qualità della vinificazione all’espressione del territorio, riescono ad ottenere il punteggio massimo dei 5 Grappoli. La Festa Bibenda 2025 ha visto sul palco i fratelli Carmine e Marco Fusco de ‘Il Poggio’ di Torrecuso che ricevendo il premio dei 5 Grappoli, hanno evidenziato la loro esperienza con il pubblico presente, sottolineando “l’importanza della sostenibilità, della tradizione e dell’innovazione nel settore vitivinicolo. Il mondo del vino rappresenta l’essenza del Made in Italy e incontra successo in tutto il mondo La Festa dell’Abbraccio dei 5 Grappoli di Bibenda 2025 – hanno continuato i fratelli Fusco – non è solo un’occasione per celebrare il vino di alta qualità, ma anche per riflettere sul futuro di un settore che sta attraversando un periodo di trasformazioni significative. L’attenzione crescente verso l’utilizzo di pratiche vitivinicole responsabili, l’esplorazione di nuove tecniche produttive e la valorizzazione dei territori sono temi molto sensibili. Per noi – hanno concluso Carmine e Marco Fusco – è stata una grande soddisfazione, che abbiamo avuto il piacere e l’onore di condividere con i nostri enologi Franco e Matteo Bernabei”.