Roma, 9 dic. (Adnkronos Salute) – Novartis ha annunciato i risultati positivi a lungo termine dallo studio di fase 3 Asc4First con asciminib, che mostrano tassi di risposta molecolare maggiore (Mmr) superiori a 96 settimane. Lo studio ha confrontato il tasso di Mmr di asciminib con i TKI standard di cura (SoC) selezionati dagli investigatori (imatinib, nilotinib, dasatinib e bosutinib) e con il solo imatinib in pazienti adulti con leucemia mieloide cronica in fase cronica con cromosoma Philadelphia positivo (Lmc-CP Ph+) alla valutazione delle 96 settimane, gli endpoint secondari chiave dello studio. I risultati a lungo termine hanno mostrato una differenza crescente nel tasso di Mmr di asciminib rispetto alla SoC, rispetto a imatinib e rispetto ai TKI di seconda generazione (nilotinib, dasatinib e bosutinib). I risultati sono stati presentati al 66° Congresso annuale della Società americana di ematologia (Ash).
“E’ essenziale avere nuovi farmaci per affrontare le sfide che ancora restano da vincere per i pazienti con leucemia mieloide cronica di nuova diagnosi, come ad esempio la continuità del trattamento ed il mantenimento di una risposta e di una qualità della vita ottimali – ha affermato Fausto Castagnetti professore associato Università di Bologna, Istituto di Ematologia ‘Seràgnoli’ Irccs Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna – I farmaci attualmente in uso nella Lmc devono purtroppo essere spesso interrotti per effetto terapeutico insoddisfacente o per tossicità. I risultati a 96 settimane dello studio Asc4First si confermano molto positivi, mostrando un’efficacia superiore di asciminib rispetto alla terapia standard con un profilo di tollerabilità migliore. Questo farmaco aumenterà il numero di pazienti che possono raggiungere in tempi rapidi gli obiettivi del trattamento”.
Il follow-up mediano è stato di 2,2 anni per asciminib e per i TKI SoC selezionati dagli investigatori, riporta una nota. Oltre il 22% in più di pazienti trattati con asciminib (80 mg QD) ha raggiunto la Mmr a 96 settimane rispetto a tutti i TKI SoC selezionati dagli investigatori, e quasi il 30% in più di pazienti ha raggiunto la Mmr a 96 settimane rispetto al solo imatinib. Il tasso di Mmr di asciminib è stato superiore del 15,1% rispetto ai 2G-TKIs (72% vs. 56,9%)1. I pazienti trattati con asciminib hanno anche raggiunto tassi più profondi di risposte molecolari (MR4 e MR4.5) rispetto ai TKI SoC selezionati dagli investigatori.
“In Italia ci sono circa 9.000 pazienti con leucemia mieloide cronica, di cui il 75% è in trattamento di prima linea – ha sottolineato Massimiliano Bonifacio, professore associato presso il Dipartimento di Ingegneria per la Medicina di Innovazione (Dimi) Università di Verona – Per questi pazienti, auspichiamo una nuova e migliore opportunità terapeutica grazie ad asciminib. L’efficacia prolungata, le risposte rapide e profonde, insieme a un profilo di sicurezza e tollerabilità favorevole rispetto ai TKI standard di cura, rafforzano il potenziale di asciminib come opzione terapeutica innovativa nei pazienti con Lmc-CP Ph+ di nuova diagnosi”.
Il profilo di sicurezza di asciminib a 96 settimane – dettaglia la nota – è stato coerente con il follow-up di 4 anni dello studio di fase 3 ASCEMBL, senza nuovi eventi avversi osservati fino ad oggi. Nei pazienti trattati con asciminib, è stata osservata una minore percentuale di eventi avversi di grado ≥3 e di aggiustamenti della dose per gestire gli eventi avversi; inoltre l’interruzione dovuta agli eventi avversi è stata più del 50% inferiore per asciminib rispetto sia ad imatinib che ai 2G-TKIs1.
“Il nostro impegno da oltre vent’anni nella ricerca, nell’innovazione e nella partnership con la comunità scientifica e le associazioni di pazienti ha portato a risultati straordinari nella gestione e nel trattamento della leucemia mieloide cronica – ha dichiarato Paola Coco, Chief Scientific Officer & Medical Affairs Head di Novartis Italia – Grazie ai trattamenti innovativi, questa patologia è ora gestibile come una condizione cronica. Tuttavia, nonostante i numerosi traguardi raggiunti, ci sono ancora bisogni clinici insoddisfatti. La ricerca non si ferma: oggi la scienza mette a disposizione nuovi trattamenti per migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti, offrendo nuove speranze e prospettive di vita fin dal momento della diagnosi”. Dal 2023 asciminib è disponibile in Italia per i pazienti affetti da Lmc-CP Ph+ con resistenza o intolleranza ad almeno 2 precedenti inibitori tirosin-chinasici. Recentemente asciminib ha ottenuto l’approvazione accelerata negli Stati Uniti per il trattamento degli adulti di nuova diagnosi con Lmc-CP Ph+, che insieme alla sua approvazione nei pazienti adulti precedentemente trattati con Lmc-CP Ph+ espande di 4 volte la popolazione di pazienti che potrebbe beneficiare con asciminib.