A MENTE FREDDA: Trapani – Benevento 1-2
Di Daniele Piro caporedattore allo sport
Hanno menato e provocato per l’intera partita. Una squadra che a detta del “voccapiert” del suo Presidente Antonini doveva essere in Serie b già alla fine del girone di andata e che ieri ha rincarato la dose buttando fango su una conduzione di gara a suo dire sospetta. Evidentemente il soggetto in questione è abbagliato dalle manie di grandezza per aver portato il basket in Serie A, pensando che tutto gli sia dovuto o che gli possa riuscire facile. Ha chiamato a raccolta il pubblico delle grandi occasioni con prezzi popolari, ma a vedere gli spalti del Basciano, il pubblico stesso ha in parte disertato l’evento, conscio più del suo Presidente che, la squadra che doveva spaccare il mondo, è invece alle prese con un campionato anonimo ed incolore. La partita è stata ostica, cattivella con un eccesso di nervosismo del tutto fuori luogo generato dai calciatori della squadra di casa, con la pressione figlia di un campionato che doveva o poteva essere ma non è stato.
Cambiano gli attori nella retroguardia giallorossa con Meccariello e Ferrara in campo dal primo minuto ad inizio match e Viviani in regia al posto dell’affaticato Prisco. Il Benevento entra subito bene in partita con una progressione di Acampora incuneatosi per vie centrali che dal limite fa partire un sinistro di poco alto. Regge l’urto la squadra sannita, andando ancora al tiro con Talia il cui tiro viene rimpallato in angolo. Gli ex in maglia giallorossa si fanno notare soprattutto per i loro atteggiamenti provocatori (Benedetti su tutti) e per la propensione più a scalciare che a calciare.
L’arbitro è parso essere condizionato da tale atteggiamento al punto da negare un evidentissimo rigore su Simonetti che, sugli sviluppi di un corner dalla destra, viene letteralmente cinturato da Carriero (per lui sarebbe stata doccia anticipata visto il giallo rimediato in precedenza). Da quel momento in avanti cambia l’andamento del match, con il Trapani che spinge un po’ di più e la Strega che arretra il proprio baricentro. Carriero fa fare un paratone “alla Garella” a Nunziante ed allo scadere della frazione dalla solita palla inattiva nasce il gol di testa di Lescano che salta più alto di Meccariello. “Niente di nuovo sul fronte Occidentale” si potrebbe dire parafrasando un film di guerra uscito nel 2022.
La solita palla inattiva, la solita difesa schierata che cura più il pallone che gli uomini in,area e la frittata è servita! Peccato perché il Benevento della prima frazione non aveva affatto demeritato riuscendo a contenere le sfuriate dei siculi in maniera abbastanza tranquilla. Nella ripresa tutti si aspettano una capolista di assalto per recuperare il risultato, ma la squadra appare più spenta e confusionaria di quella vista nella prima frazione di gioco. Il Trapani con relativa calma gestisce palla e risultato, scheggiando dapprima la traversa e poi rendendosi pericolosa con un paio di tentativi di Carriero e Karic. Non sembra sortire effetto la girandola di cambi fatta da Auteri che manda in campo Perlingieri, Prisco, Lanini e Starita al posto di Ferrara, Vivani, Lamesta e Manconi. Ma al 77esimo il caro vecchio Karic (toh chi si rivede!) combina un altro dei suoi disastri tanto ricordati dal popolo sannita durante la sua permanenza beneventana, toccando Lanini in area per un giusto rigore, al di là di tutti commenti ridicoli letti sui social provenienti soprattutto da oltre lo Stretto di Barba. Evidentemente chi li ha scritti ha dimenticato che proprio a Trapani ci fu un tuffo in stile Tania Cagnotto di Patierno; il tempo è galantuomo…Lanini insacca con una bordata centrale riservandosi la perla al minuto 90 che manda in visibilio gli encomiabili cento supporter assiepati nel settore ospite: fuga sulla tre quarti sinistra, cambio di direzione verso il limite dell’area di rigore e gran bordata nel sette a pulire le ragnatele. Mio zio avrebbe esclamato “Cià mis dind a stanz’ e liett’. “. Si soffre nel finale col Trapani che all’ultimo assalto colpisce un palo clamoroso con Bifulco a Nunziante battuto.
Se proprio devo fare una chiosa obiettiva, ieri la Strega si è ripresa i 2 punti lasciati a Crotone. La fortuna aiuta gli audaci ed aiuta a volte anche chi non ha disputato certo la miglior partita da inizio anno. Dal Benevento della ripresa ci si aspettava qualcosina in più, visto lo svantaggio da recuperare, ed anche la gestione del vantaggio nei minuti di recupero ieri ha per l’ennesima volta vacillato.
Chissà come mai questa squadra una volta in vantaggio sembra perdere un po’ la bussola e subisce immediatamente il ritorno avversario. Un aspetto mentale sul quale mister Auteri dovrà lavorare non poco, così come dovrà lavorare su una maggiore attenzione nei piazzamenti a difesa schierata su palla inattiva. Ma lungi da me da voler fare critiche in una giornata che ci consacra campioni di inverno e ci fa allungare sulle dirette inseguitrici. Mai come stavolta è tutto oro quello che luccica, in attesa che le nubi che si addensano dalle parti di Taranto e Torre del Greco ci facciano capire se questo sarà l’ennesimo campionato falsato giocato più nelle aule di Tribunale che sui campi di calcio.
Dovessero essere escluse, fa specie che una squadra che ha meritatamente vinto sul campo, venga penalizzata non una ma due volte. Ne beneficeranno infatti squadre che hanno mostrato la loro pochezza sul rettangolo di gioco venendo sconfitte o pareggiando con le squadre che oggi rischiano la radiazione e che vedranno sensibilmente ridurre il loro distacco dalla capolista in virtu’ di normative federali (leggasi NOIF, nella fattispecie l’articolo 53) stravolte.
“Del doman non c’è certezza” diceva un tizio famoso, ed è un vero peccato perché la certezza di avere una squadra comunque forte, dominante e piena di giovani esplosivi è un pregio dalle parti della Dormiente che non può essere offuscato da giudici, normative e Tribunali che poco hanno a che fare con lo sport.
Nell’attesa, buon primato a tutti !!!
Scugnizzo 69