Di Paola Francesca Moretti Caporedattore alla cultura 

Ai cari amici lettori dell’Eco del Sannio, oggi, consiglio la lettura dell’ultimo nato dalla penna di Patrik Winn, giornalista investigativo, vincitore di più premi. Winn è autore di due libri di narrativa: Narcotopia alla ricerca del cartello della droga asiatico sopravvissuto alla CIA (PublicAffairs / Icon Books) e Hello, Shadowlands: Dentro i feudi della metanfetamina, i nascondigli dei ribelli e le città festaiole segnate dalle bombe del sud-est asiatico (Icon Books).

A redigere la prefazione di Narcotopia è stato Roberto Saviano, ovviamente, nulla viene lasciato al caso, la buona riuscita di un libro, oltre all’argomento trattato, dipende pure da una serie di altri costituenti tra cui, appunto, la persona che crea il preambolo. Un connubio di autori niente male, a mio modesto parere.

Nella prefazione ho apprezzato la capacità di sintesi di Roberto Saviano, lo stile diretto, la forma espressiva chiara, il linguaggio scorrevole, tutti elementi che aiutano il lettore a immergersi nella trama dai contorni loschi: “…Ė una foresta molto pericolosa, quella di cui leggerete, popolata da serpenti e bestie feroci, presidiata da milizie e contrabbandieri armati, costellata di capanni in cui si trasforma l’oppio in eroina, di laboratori in cui si cuoce la meth, e in cui antiche, superstiti piantagioni di papaveri resistono ancora alla prova del tempo e alla Guerra alla droga statunitense…”.

Da queste poche righe tratte dall’ultimo passo della non breve prefazione savianese è possibile farsi una mezza idea dei temi esposti da Winn. Vediamo di capire qualcosa di più leggendo la sinossi della storia tratta dalla quarta di copertina: “Narcotopia è la storia vera e mai raccontata dei Wa, una tribù birmana di ex cacciatori di teste che gestisce il più potente narco-Stato al mondo. Una nazione a tutti gli effetti, con le sue leggi, le sue strade, le sue scuole e un esercito permanente, la cui economia si fonda sull’eroina e sulla metanfetamina che i Wa – da decenni nel mirino della DEA e della CIA – producono ed esportano in tutto il globo. Ma Narcotopia è anche la sconcertante saga di una minoranza indigena che, perseguitata dalla giunta militare birmana, si avvale dell’unico mezzo a sua disposizione – il papavero da oppio – per conquistare ciò che agli oppressi del mondo è spesso negato: la dignità, una patria, un governo autonomo.

Numerosi conflitti si intrecciano su questo sfondo: quello tra l’idealista Saw Lu – un Wa di religione battista pronto a sacrificare ogni cosa pur di unificare e modernizzare il suo popolo liberandolo dalla schiavitù dell’oppio – e la sua nemesi, Wei Xuegang, il genio del crimine cui è dovuto il successo del cartello; quello tra la DEA, che combatte il traffico di droga, e la CIA, che invece lo sfrutta cinicamente per conseguire i suoi obiettivi geopolitici; e, ancora, quello tra la Cina e gli Stati Uniti, che occultamente manovrano tutti gli attori in campo, finanziandoli e armandoli per poi sbarazzarsene quando diventano inservibili. È dai tempi del Grande Gioco di Peter Hopkirk che un libro non descriveva con tanta maestria l’intrecciarsi di politiche imperiali e destini individuali nello scacchiere asiatico…”

Winn descrive uno scenario complesso e parecchio ingarbugliato. Le doti di scrittore si fondono a quelle di giornalista d’inchiesta dando così vita a un lavoro di indagine giornalistica in cui convergono elementi storici, brillanti e temerari. L’autore usa uno stile narrativo caratterizzato da un linguaggio asciutto e controllato per rendere meglio l’idea che la narrazione non è mai fine a se stessa bensì rivela le condizioni di vita di migliaia di persone, di indigeni con la propria aspra routine quotidiana, di informazioni riportate nei rapporti investigativi di CIA e DEA.

Un libro interessante che svela un mondo in apparenza lontano ma che come scrive Saviano si nutre di modelli e simboli comuni a tutti gli stati di potere fondati sul sopruso e sull’illegalità, nei quali tutto va a gonfie vele, a volte, verosimilmente, meglio che nel sistema di uno Stato regolarmente riconosciuto.

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