Di Roberto Fronzuti Direttore dell’ Eco di Milano e Provincia
La difficoltà di comprendere da quale parte va il mondo è palese.
A incominciare dall’iper capitalismo che sovrasta gli stati, anche i più potenti come gli Usa.Nel corso della storia di millenni che ci lasciamo alle spalle, non si era mai verificato un fenomeno di gigantesco accumulo di ricchezza, da parte di privati, al punto da superare il prodotto interno lordo (il famoso PIL) di grandi stati.
L’economia è stata da sempre una componente fondamentale nella vita delle nazioni; fonte di reddito e di agiatezza, ma quando questo potere è detenuto da un numero limitato di persone, la democrazia è in grave pericolo.
Il risultato delle elezioni americane, che hanno riportato sulla scena politica Donald Trump, forte dell’appoggio dell’uomo più ricco del mondo, mette in evidenza il fatto che Musk, da solo, ha determinato la elezione del presidente degli Stati Uniti. È significativo l’invito di Trump al presidente cinese Xi Jinping per la cerimonia di insediamento a capo della Casa bianca.
Nel recente passato abbiamo messo in risalto il pericolo di vedere la sintonia che c’è fra il presidente cinese, il russo Putin e l’americano Trump; i tre farebbero a meno del parlamento e di ogni organismo di controllo.
I tre più potenti della Terra sono accomunati dal convincimento che la democrazia non è il migliore metodo di governo; meglio l’autocrazia e la dittatura.
Con le prospettive che abbiamo, di fronte alla diminuzione progressiva del numero dei Paesi che possono essere classificati come democratici, c’è poco da stare allegri.
L’aspetto inquietante è dato dal fatto che i paesi democratici, al di là del blaterare, mandano i loro uomini politici ad ossequiare Xi Jinping cinese; abbiamo la massima considerazione del capo dello Stato, ma è un errore anche quello del nostro presidente Mattarella, di andare in Cina a fare la passerella. Certi comportamenti dei leader, che rappresentano le nazioni dove vige la democrazia, finiscono per legittimare le dittature; i regimi totalitari.
La stessa Giorgia Meloni è andata a Parigi a ossequiare Trump; il futuro presidente Usa, che si è salvato dal carcere grazie all’immunità che si è guadagnata con la sua rielezione.
Il 1987, l’anno della caduta del muro di Berlino, con la carica di idealismo per la democrazia che generò, sembra un giorno molto lontano. Che altro dire… C’è da augurarsi solo che i fenomeni involutivi in atto si esauriscano e che i più si ricordino di mettere in stretta correlazione il rispetto delle regole democratiche e la libertà.
In un panorama mondiale così inquietante, la nostra speranza è in una Europa unita anche politicamente, come baluardo della democrazia.
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