L’ editoriale del Direttore Daniela Piesco
È vero che è stato pubblicato un articolo su Meloni sull’influente sito Politico Europe ma è anche vero che lo stesso è stato utilizzato solo per fare propaganda.
A tal proposito vi invito a leggererlo direttamente dalla fonte ufficiale
https://www.politico.eu/list/politico-28-class-of-2025/giorgia-meloni/
( Oppure potete consultare Milano Finanza che ne riporta quasi integralmente il testo :
Innanzitutto il termine utilizzato per definirla è stato “The Strongman”ossia “l’Uomo forte”
L’IRONIA DEL TITOLO dell’articolo è sfuggita in Italia dove è stato tradotto con «Persona più potente d’Europa». Sarà che l’articolo è scritto in inglese, e dunque non è accessibile a molti, ma il significato dovrebbe essere chiaro: si allude all’insistenza di Meloni ad usare la forma maschile del suo titolo istituzionale evidentemente per sottolineare che lei sia una «donna forte» come dovrebbe essere un uomo.
Successivamente si opera in maniera dettagliata un’ analisi (non felice)del suo modo di fare politica interna e internazionale
Vi riporto solo alcuni passaggi.
Perché appare forte è stabile a livello europeo?
Perché «nessun membro della sua coalizione osa lanciare una sfida interna al suo governo e l’opposizione, irrimediabilmente frammentata, ammette apertamente di non poterla sconfiggere».
Tale stabilità del governo italiano è stata «così sorprendente per gli osservatori al di fuori del Paese che molti non hanno notato il regresso democratico – soprattutto per quanto riguarda la libertà di parola – che si è verificato da quando la Meloni è entrata in carica» evidenzia Politico
Il primo ministro ricorre abitualmente ai tribunali per cercare di mettere a tacere i critici
In verità ha spesso intentato cause per diffamazione contro personaggi che vanno da Brian Molko, frontman dei Placebo, che l’ha definita «fascista» durante un concerto nel 2023, a un insegnante che l’ha definita «neonazista» durante una discussione in classe.
Ha perseguito anche giornali e giornalisti dell’emittente di Stato italiana, che all’inizio dell’anno hanno scioperato per protestare contro la censura del governo
Inoltre, la Meloni ha preso di mira i giudici italiani che hanno giudicato illegali alcune delle politiche del suo governo e ha pubblicato sui social media delle frasi che li accusavano di complottare contro di lei. Diversi giuristi hanno ricevuto minacce di morte e hanno richiesto la protezione della polizia. Il Consiglio d’Europa, un importante organismo per i diritti umani, ha recentemente avvertito che «le critiche eccessive a singoli giudici… mettono a rischio la loro indipendenza».
Nondimeno, continua il quotidiano Usa, Meloni ha anche usato «il suo potere per colpire gruppi di minoranza come la comunità Lgbtq+»
In effetti l’organizzazione Arcigay ha rilevato un netto aumento dei crimini d’odio contro le persone Lgbtq+ da quando la Meloni è al potere e l’Italia si posiziona al 22° posto su 27 Paesi dell’Ue nella classifica annuale di Ilga-Europe sul rispetto dei diritti delle persone Lgbtq+.
Poco dopo aver assunto l’incarico, il suo governo ha vietato ai sindaci di rilasciare certificati di nascita a bambini nati da madri surrogate o a coppie lesbiche, che hanno fatto ricorso all’inseminazione artificiale. E da poco ha approvato una legge che punisce le persone che hanno un bambino tramite maternità surrogata in qualsiasi parte del mondo, con una pena massima di due anni di carcere e multe fino a un milione di euro.
Invece di «denunciare l’erosione delle libertà civili che si sta verificando nell’Italia della Meloni, i leader dell’Ue l’hanno messa da parte come una questione interna
La volontà di guardare dall’altra parte ha una spiegazione semplice: «Nello stesso momento in cui la politica di destra ha consolidato il suo dominio in patria, ha anche lavorato duramente per convincere i vertici del blocco che lei è un partner fidato che li sosterrà sulle questioni chiave a cui tengono».
Ecco dove sta’ il suo potere nel servire e obbedire:di fatto ha sostenuto la rielezione della von der Leyen alla massima carica lo scorso giugno…
Ma vi è di più!
Quest’estate, alcuni funzionari della Commissione hanno dichiarato al sito Politico Europe che, nel tentativo di proteggere la Meloni, la von der Leyen ha ritardato la pubblicazione della relazione dell’Ue sullo stato di diritto perché questa rilevava le «tendenze negative della libertà dei media in Italia».
A settembre la von der Leyen si è spinta ancora più in là per accontentare il primo ministro, nominando il candidato italiano alla prossima Commissione, Raffaele Fitto, uno dei sei vicepresidenti esecutivi del collegio e affidandogli l’importante portafoglio della coesione.
In sintesi «Meloni ha messo in atto un impressionante gioco di prestigio ideologico».
Iniziate a capire ora?
Leggete gente leggete … Ma il problema è che la maggior parte di voi pur sapendo leggere e scrivere stenta a comprendere il significato di un testo .
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