Di Apostolos Apostolou

Dalla filosofia greca antica conosciamo che gli antichi greci avevano quattro parole per indicare il tempo: χρόνος (chronos), καιρός (kairos), αἰών (Aion) e ἐνιαυτός (Eniautos).

Chronos si riferisce al tempo cronologico e sequenziale, kairos significa “un tempo nel mezzo”, un momento di un periodo di tempo indeterminato nel quale “qualcosa” di speciale accade, e aion significa la “forza vitale”, la “durata”, l’ “eternità”.

Eniautos (μῆνες τε καὶ ἐνιαυτῶν περίοδοι) sono i dodici mesi dell’ anno, anche indica il tempo ciclico.
In altre parole chronos è quando il passato ha il dovere di presuppore il futturo. Kairos quando l’ uomo vuole sfogliare l’ attimo.

Aion (Secolo) “momento giusto o opportuno” o “momento supremo”. Eniautos qualsiasi periodo di tempo fisso e definito.

Eraclito sosteneva che: “Il tempo è un bambino che gioca, che muove le pedine; di un bambino è il regno”. Secondo la filosofia greca il tempo è legato alla creazione del mondo, dunque ha avuto un inizio e avrà una fine. Platone sosteneva che il tempo è “ l’immagine mobile dell’eternità”. Anche secondo Aristotele il tempo diventa “la condizione di esistenza del tempo stesso”.

Il mondo è sempre alla mercè della verità più pontente, e questa verità è il tempo.

Apostolos Apostolou. Professore di filosofia.

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