Sono le ore 23 circa del 6 Gennaio. Sono appena terminate le puntate di GOLDRAKE U andate in onda in prima serata su Rai 2. Scelta coraggiosa quella della tv di Stato di mandare in onda in prima serata quelli che ai più possono apparire solo dei banali cartoni animati. Ma per i Boomer come me deve essere stato un colpo al cuore rivedere in tv, dopo oltre 40 anni, il mitico Goldrake con la sua moltitudine di armi fra cui spiccavano l’ ”alabarda spaziale ed il maglio perforante”.
Lo share di ascolti parla di circa un milione e 100 spettatori che sembrano pochi ma che invece, a pensarci bene, sono tanti se si pensa che circa 14 milioni di spettatori si sono divisi fra la finale di Supercoppa di calcio e la puntata di Affari Tuoi che regalava i milioni della Lotteria Italia. I miei figli, persi nei loro mondi sociale fra cellulari, tik tok e chat con gli amici mentre svogliatamente preparavano la cartella per la ripresa scolastica, si sono meravigliati non poco che uno sportivo come il papà, piuttosto che guardare una partita di calcio, fosse inchiodato a vedere a 55 anni suonati dei cartoni animati. Ma lo confesso, rivedere Goldrake è stato un colpo al cuore. Risentire il nome di Actarus mi ha evocato ricordi adolescenziali fatti di pomeriggi o serate a guardare fantascientifici robot (eravamo alla fine degli anni 70 inizi anni 80), con i loro ipertecnologici armamenti: Jeeg Robot, Mazinga Z, Capitan Harlock e tanti altri hanno riempito i miei ed i vostri pomeriggi (mi rivolgo ai Boomer cinquantenni di oggi) facendoci sentire tutti dei supereroi ed esaltando il concetto del bene vincitore sul male; ci hanno inoltre permesso di scoprire luoghi incantati e fiabeschi come il Giappone all’epoca forse conosciuto giusto per qualche menzione nei libri di Geografia.
Le avventure di Actarus, Alcor e Venusia sono tornate in tv con una nuova veste grafica, nuova animazione, e una storia ispirata a quella originale ma con qualche variazione e con l’aggiunta di alcuni personaggi nuovi. Il robot, ovviamente modernizzato nella grafica, mantiene le sue armi, i combattimenti tra i robot sono ben costruiti ed emozionanti, la trama un po’ farraginosa, con qualche buco di sceneggiatura e qualche punto oscuro, ma nel complesso il prodotto funziona ed emoziona, al punto che vi scrive aspetta trepidante le nuove puntate. Si menziona l’America incapace di porre un freno all’invasione da Vega, viene riproposta la mitica cascata da attraversare per raggiungere il segretissimo laboratorio e si vedono capèitali come Roma e Parigi distrutte dagli attacchi extraterrestri. Il bravo Go Nagai ha ancora una volta fatto centro forse più nel cuore dei bambini di allora, oggi adulti.
Chi non si è emozionato probabilmente ha perso dentro di se quel bambino che invece ognuno di noi dovrebbe continuare a custodire gelosamente. A me interessa solo che Actarus stia bene e continui a pilotare Goldrake.
Scugnizzo 69
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