L’ editoriale del direttore dell’ Eco di Milano e Provincia Roberto Fronzuti

“Il mondo va a rotoli”; recita un vecchio modo di dire. Che il mondo stia andando a rotoli è sotto gli occhi di tutti, ma non ce ne accorgiamo, presi come siamo dai problemi di tutti i giorni. Al di là della politica e dell’economia, dovremmo preoccuparci di quale esempio ricevono i giovani dalla classe politica; a incominciare da Trump. Pluri – condannato per gravi reati, è stato eletto presidente degli Stati Uniti. Qual è il significato di questo ritorno di Trump alla Casa bianca: l’elettorato americano prescinde dalla questione morale; ritiene che il futuro presidente possa rappresentare al meglio i propri interessi. La politica non è più una questione ideale, ma di pura e semplice opportunità.
Cosa possono pensare i giovani? Se Trump è diventato presidente, nonostante l’accusa di aver istigato un colpo di Stato con l’assalto al Congresso americano, i reati di tipo fiscale e sessuale perchè dovrei essere diverso da lui, che senso ha essere onesti?
Parlando di casa nostra, che dire degli indagati che siedono in Parlamento? Santanchè, Pozzolo, Delmastro, Delle Vedove.
Perché le cose vanno male nel mondo, non è facile dirlo, di fronte ai capovolgimenti sconvolgenti, connessi con le nuove scoperte; le tecnologie che stanno concentrando nelle mani di pochi i destini del mondo, compreso lo sfruttamento delle risorse extraterrestri.
C’è una morsa post globalizzazione, che sta facendo diventare i poveri sempre più poveri, e i cosiddetti oligarchi sempre più ricchi, con i governi nazionali che stanno a guardare, mentre potrebbero imporre ai ricconi imposte e tasse, in misura progressiva tale da impedire l’accumulo di ricchezze smisurate.
I miliardari hanno messo insieme risorse che superano il Pil degli Usa; in futuro potrebbero essere gli oligarchi a determinare l’economia mondiale, mettendo nell’angolo gli Stati, anche le superpotenze.
Al di là della questione economica, c’è la preoccupazione per le sorti della democrazia. Putin, dopo aver invaso l’Ucraina, afferma che il sistema democratico ha fallito nell’amministrazione della cosa pubblica; non la pensa diversamente il presidente cinese Xi Jinping. Ma il fatto nuovo è costituito da Trump, un altro nemico della democrazia.
Fino a quando abbiamo potuto contare sugli Stati Uniti come garante della democrazia, ci siamo sentiti abbastanza tranquilli. Con il “trio” Putin, Xi Jinping e Trump a capo delle tre grandi potenze, c’è poco da stare allegri.

pH: Freepik senza royalty

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