Di Franco Luceri

Noi umani nasciamo schiavi di bisogni fisici e psichici incancellabili; sopprimerli a colpi di finta cultura e finta democrazia si rischia di incattivire interi popoli.
Vedi la crescita di femminicidi commessi non da poveri e ignoranti, ma da soggetti benestanti e istruiti.
In America le stragi nelle scuole si sprecano da sempre, a conferma che la cultura e la democrazia non stanno assolvendo alla funzione umanizzante strombazzata ai quattro venti, ma a quella opposta. Persino le guerre sono diventate attacchi terroristici mondiali e crimini contro l’umanità. Per non parlare del bullismo dilagante e spesso anche assassino.

Non sono contro Galilei o contro i veri scienziati, ma contro la “pseudoscienza” asservita al mercato e alla Finanza. E manifestando le mie opinioni mi sono buscato a bruciapelo questa condanna inappellabile da uno che non ci vede a un palmo del suo naso: “se sei contro la scienza sei contro la democrazia. Non ci sono attenuanti”.

Se democrazia significa scienza aperta a cani e porci per rovinare il pianeta e bestializzare la razza umana allora sono contro la democrazia pur ammirando Platone. Ma quella di Platone era un’altra Repubblica. Non serviva certo come ora ad impoverire interi popoli, per arricchire una decina di trilionari mondiali insaziabili.

La cultura umanistica e scientifica si è sviluppata per due specifiche ragioni: convertire la natura matrigna in madre premurosa se non generosa e gli umani ignoranti cavernicoli ingordi e bellicosi, in popoli pacifici produttivi e perequativi.
E va detto senza troppi giri di parole: ciò che danneggia la natura e imbarbarisce l’uomo, fingendo di istruirlo e civilizzarlo non è né scienza né fantascienza e nemmeno democrazia, è crimine contro l’umanità che sta facendo rivoltare nella tomba Platone e Galilei.
Istruzione e libertà non stanno migliorando i popoli, servono a renderli più produttivi e sfruttabili da burocrati e politici disonesti, scienziati finti e strozzini veri.
La scienza è un mezzo come l’automobile, che salvi o che uccida, lo fa ubbidendo ai comandi di un autista.
Che inducano progresso o barbarie, è sempre la qualità di scienziati, governanti, industriali e banchieri a fare la differenza.

Nell’ultimo secolo cultura e politica si sono dimostrate via via sempre più incapaci di governare i popoli istruiti, liberi e produttivi, proteggendoli dallo sfruttamento economico e dalla rapina tributaria e finanziaria.

Ma già 24 secoli fa, Platone giudicava impietosamente gli apprendisti stregoni che al governo delle democrazie si fingono onesti e capaci:

“Finché si tratta di calzolai che siano incapaci o che sian corrotti, o che si vantino di essere abili pur non essendolo, non ne verrebbe una gran perdita per lo Stato. Ma vedi bene che se fossero i custodi delle leggi e dello Stato a fingere di essere custodi, mentre non lo sono, sarebbe la Città intera a correre il rischio di una completa distruzione, proprio perché la sua felicità e la sua buona amministrazione sono nelle loro mani.”
Platone, La Repubblica, IV, 421A

A livello planetario i finti custodi politici delle democrazie sono finiti come la diga del Vajont, travolti da due super poteri globalizzati: cultura e finanza, che da un secolo compromettono seriamente il futuro dell’umanità.

Qualche anno prima di lasciarci, Nicola Cariglia, politico e giornalista italiano impareggiabile, ha condannato la finta politica italiana con questa inequivocabile sentenza:

“Se non si capisce che tagliare il groviglio di legami omertosi tra politica, finanza e stampa è il problema numero uno della nostra democrazia (ed anche della nostra economia), è inutile dichiararsi fautori del cambiamento.”

Purtroppo “il groviglio”, peggio di una infezione pandemica, è dilagato a livello planetario; e oltre ad insanguinare Ucraina e Palestina, sta coinvolgendo con danni economici e umani insanabili, l’intera comunità mondiale.
Da qualche giorno, in fondo al tunnel si scorge un filo di luce, speriamo che “i fautori del cambiamento” non siano quelli famelici e sanguinari di sempre.

pH : Pixabay senza royalty

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