Di Daniela Piesco Direttore Responsabile

Sono appena tornata da un’esperienza indimenticabile a Pietrastornina, dove ho avuto il privilegio di assistere alla presentazione degli ultimi lavori di Marino Bartoletti. L’atmosfera era carica di attesa ed emozione, e l’aula della Chiesa Maria SS. Annunziata era gremita di appassionati di musica e cultura.
Bartoletti, con la sua consueta maestria, ci ha portati in un viaggio nel tempo, ripercorrendo la storia del Festival di Sanremo attraverso le pagine del suo nuovo libro, “L’Almanacco del Festival di Sanremo”. È un’opera monumentale, un’enciclopedia della canzone italiana che raccoglie aneddoti, curiosità e statistiche su tutte le edizioni della kermesse.

Ma la vera sorpresa è stata “Il Festival degli Dei”. Bartoletti, con la sua fervida immaginazione, ha creato un universo parallelo dove i grandi della musica italiana si ritrovano nell’aldilà per un’ultima esibizione. È un’idea geniale che ci permette di rivedere sul palco artisti indimenticabili come Domenico Modugno, Mia Martini e Lucio Dalla. L’autore li immagina felici, circondati da angeli e diretti da un’orchestra magistralmente guidata da Ennio Morricone.Un capitolo a parte merita Toto Cotugno e la sua indimenticabile “L’Italiano”. Bartoletti sottolinea giustamente come questa canzone sia stata molto più di un semplice successo: è diventata un vero e proprio inno nazionale all’estero, un simbolo dell’Italia nel mondo. L’autore ci ricorda come la musica di Cotugno abbia saputo unire generazioni e superare i confini nazionali, diventando un patrimonio dell’umanità.

Ascoltando Bartoletti parlare, ho riflettuto a lungo sul significato profondo del Festival di Sanremo. È molto più di una semplice gara canora: è uno specchio della nostra società, un barometro che riflette i cambiamenti, le aspirazioni e le contraddizioni del nostro Paese. Attraverso le canzoni, abbiamo vissuto momenti di gioia e di dolore, di trionfo e di sconfitta. Sanremo è parte integrante della nostra storia, un patrimonio culturale che dobbiamo custodire gelosamente.

La presentazione è stata arricchita dalle note musicali del gruppo “Musicainsieme”, che ha interpretato alcuni dei più grandi successi della musica italiana. È stato come fare un tuffo nel passato, rivivere emozioni dimenticate e cantare a squarciagola le nostre canzoni preferite.

Ringrazio il Circolo Socio Culturale Petrastrumilia per aver organizzato questo evento di grande valore culturale. La scelta di ospitare Bartoletti conferma l’impegno del circolo a promuovere la cultura e a creare un punto di riferimento per la comunità. Il ministro Piantedosi, con le sue parole toccanti, ha sottolineato l’importanza di iniziative come queste per promuovere la cultura e la memoria storica. La sua presenza ha conferito all’evento un prestigio ancora maggiore.

“Il Festival degli Dei” e “L’Almanacco del Festival di Sanremo” sono due libri che non possono mancare nella libreria di ogni appassionato di musica. Bartoletti ci ha regalato un’opera che ci commuove, ci fa riflettere e ci diverte. È un invito a celebrare la bellezza della musica e a riscoprire le nostre radici.

Quando sono uscita dalla chiesa dopo la presentazione mi sono sentita arricchita , ispirata. Bartoletti ci ha regalato una serata indimenticabile, un viaggio nel cuore della musica italiana. E io, come tanti altri, porterò sempre con me il ricordo di quelle emozioni.

Sanremo è molto più di una semplice gara canora: è un pezzo della nostra anima.

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