Di Daniele Piro Caporedattore allo sport

Alzi la mano chi non conosce questo famoso detto popolare che tradotto letteralmente significa “il giocatolo in mano ai bambini”, ma intrinsecamente indica “l’uso inopportuno di una cosa di valore lasciata nelle mani di un incapace.” Lungi da me giudicare questa Società o il mister incapaci visto che, in fin dei conti, siamo pur sempre in vetta e l’opera fortemente voluta dal patron di svecchiare la rosa e valorizzare i tanti giovani del vivaio procede abbastanza spedita.

Onestamente nessuno pensava a fine Gennaio di trovarsi in vetta, viste le rose delle altre squadre (e di questo siamo tutti contenti) ma, nel mondo del calcio, è vero anche che le vere danze iniziano nel girone di ritorno. Se errare è umano, perseverare è diabolico e la strada che si sta percorrendo comincia a rimarcare quanto di negativo si è già visto in alcuni campionati passati. Tutto quanto di buono costruito fino ad oggi sta svanendo; la squadra da un po’ arranca, a volte riesce a trovare il coniglio dal cilindro tipo Lanini a Trapani , l’uno/ due micidiale contro il Catania o la strenua difesa di Cava nella ripresa, situazioni che ci hanno permesso di rimanere a galla, ma è sotto gli occhi di tutti che qualcosa non gira da almeno un mese e mezzo e ci sono rumors e mal di pancia che solo la Società fa finta di non vedere. Attenzione: non corriamo nell’equivoco che evidenziare errori o situazioni poco chiare debba far passare il messaggio che chi lo fa notare non è tifoso, appartiene alla schiera dei “aler’ ditt’ io “ o di quelli bravi solo a buttare benzina sul fuoco che magari non vanno nemmeno allo stadio.

Si finirebbe per fare una guerra fra tifosi che non gioverebbe a nessuno. Penso che invece anche i sostenitori del partito “aler ditt’ io” siano più che incazzati e non sono certo contenti che le loro analisi si stiano avverando. Mia nonna soleva dire che ”mancavano sempre tre soldi p’accucchià na lira”. Questo Benevento rientra pienamente nel detto di mia nonna. Diciamolo chiaramente e senza peli sulla lingua: bastava veramente poco per stracciare questo campionato, ma quel poco non è stato fatto.

Bastavano due acquisti mirati a fronte di numerosi giocatori presenti ma solo numericamente, bastava non incaponirsi nello schierare sempre e per forza contemporaneamente tutta la beatà gioventu’ degli sbarbatelli che oggi te lo danno e domani te lo tolgono, sopratutto in partite toste con avversari agguerriti. Bastava non trincerarsi dietro testarde prese di posizione o su dichiarazioni di routine ormai diventate dei copia/ incolla su schemi di gioco assolutamente da rivedere (non si può continuare a prendere gol da palla inattiva), su sostituzioni ai più apparse errate, o su giocatori poco impiegati ma assolutamente prolifici in fatto di gol e punti portati a casa.

L’unico messaggio che da tifoso, sento di inviare alla Società è: non trattateci con l’anello al naso perché non ce lo meritiamo. Abbiamo i nostri torti e le nostre colpe, perché è innegabile che essere presenti in 3500 allo stadio da primi in classifica è una nostra colpa salvo poi diventare diecimila commentatori da social, però è anche vero che non possiamo non esserci accorti che ci sia un caso Lanini, che ci siano problemi difensivi, o che non ci sia un mercato invernale. La partita di ieri è il punto più basso toccato in questo campionato. A fronte di squadre che, a torto o ragione, dichiarano di voler vincere il campionato ed investono anche in questo mercato di riparazione, a Benevento si continua nell’immobilismo più totale e nella valorizzazione di una linea giovane che verrà messa a dura prova dalle ambizioni e soprattutto dai risultati in crescita delle nostre avversarie. Le altre cominciano a correre, noi invece rallentiamo e non facciamo nulla per riprendere la corsa.

Evidentemente va bene cosi’ e noi dobbiamo prenderne atto. Lo facciamo ma non nel silenzio di chi ha capito che qualcosa non va e non deve nemmeno essere bollato come un cattivo tifoso se lo evidenzia. Inutile quasi commentare la partita di ieri che è solo la continuazione del trend involutivo degli ultimi tempi; forse c’è la complicità di Nunziante sul primo gol. Un portiere di un metro e 90 non può non uscire su un calcio d’angolo e permettere ad un avversario di colpire la palla a due metri dalla porta davanti a lui nell’area piccola; alcune sostituzioni tipo difensore per difensore sullo 0-2 sono quantomeno cervellotiche e la ciliegina di Lanini relegato a salvatore della Patria nell’ultimo quarto d’ora la dice lunga .

E’ l’unico giocatore che, dovendo giocare tre partite in una settimana, non è entrato nel turn over. Si è cambiata la difesa, il centrocampo ma l’attacco è rimasto lo stesso, Non avrebbe avuto una chanche di partire anche lui titolare? In questo stato confusionale per fortuna non è rientrato Veltri unica vera nota positiva della serata, altro giovincello da crescere. Ma ora che il gioco si fa duro ed ogni partita sarà tostissima è francamente impensabile pensare di giocare con una banda di ragazzini terribili che affronteranno situazioni ambientali in primis di campi caldi e squadre col coltello fra i denti. Questo sempre se si vuole puntare a vincere o per lo meno, come sempre dichiarato dal Presidente, non si vuole solo partecipare. Stava avendo ragione visto che c’è stato un momento in cui avevamo anche 5 punti di vantaggio.

Sarebbe bastato poco per mantenere quei 4-5 punti o addirittura aumentarli, magari il Lucioni di turno da prendere a gettone che avrebbe dettato legge in campo e negli spogliatoi, visto che è dai suoi tempi che manca un leader carismatico in squadra; sarebbe bastato qualche aiutino dal mercato ed invece nulla. Perfino l’Altamura la scorsa settimana è arrivata a Benevento con 4 nuovi innesti e questo la dice lunga su cosa ci aspetta da qui a fine campionato. A questo punto non resta che affidarsi alla buona sorte che non è mai stata troppo dalla nostra parte ed agli scritti del professore Marcello D’Orta con il suo memorabile libro “IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO”, sperando che non rimanga l’ennesimo campionato dei rimpianti e delle occasioni buttate al vento.

Scugnizzo69

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