Di Daniele Piro

In genere tutte le fiabe raccontate ai nipotini da parte dei nonni iniziano con questa frase; frase che potrebbe adattarsi oggi al primato in classifica perso dalla Strega dopo aver dominato il girone di andata. Si dice anche che il potere logora chi non ce l’ha, ma evidentemente non è il nostro caso, visto che domenica dopo domenica il gioco ed i risultati espressi dalla squadra di mister Auteri si sono pericolosamente involuti a dimostrazione che la squadra di giovincelli terribili ha delle pecche proprio sotto l’aspetto psicologico, dimostrandosi poco matura nel gestire un primato insperato quanto meritato (almeno fino a fine Novembre).

Chi mastica un po’ di calcio sa benissimo però che il girone di andata è quello dello studio e delle schermaglie mentre è in quello di ritorno che si presenta il conto definitivo al campionato. E’ nel ritorno che vengono fuori i reali valori delle rose allestite ed i cambiamenti in corso d’opera di calciatori ed allenatori producono spesso i loro frutti. Se si vuole provare a fare un’analisi a 360 gradi, ad oggi non vi sono segnali confortanti in casa sannita; è stato dilapidato un patrimonio di punti di vantaggio che ha dell’incredibile e si è persa la rotta verso la strada maestra a favore di formazioni che stanno confermando il loro potenziale.

Il Cerignola, che tanto ci aveva impressionato al Vigorito, ci ha raggiunti, il Monopoli è in vetta da solo, l’Avellino si è iscritto di diritto nel novero delle pretendenti dirette alla promozione, la Juve Next Gen non si ferma più ed anche il Crotone zitto zitto sta risalendo la china. L’unica squadra iscritta al programma di Jerry Scotti “Caduta Libera” è la nostra! Un declino iniziato nel periodo pre-natalizio a cui non si è posto un freno ne in termini di gioco, ne intervenendo sul mercato.

L’immobilismo sul mercato al 27 Gennaio ormai non è più un campanello d’allarme ma, a meno di colpi ad effetto in questa ultima settimana, rispecchia solo il volere societario di fare un campionato competitivo valorizzando i giovani, cosa che, va da atto, rientra ampiamente nei programmi, visto che di giovani emergenti ne stiamo sfornando tanti, certificati anche dai premi di valorizzazione ricevuti dalla Lega . In fondo siamo ancora secondi ed abbiamo uno scontro diretto casalingo che potrebbe riportarci in vetta. Tutto ok allora? Assolutamente no! Bastava poco per mangiarci questo campionato ma quel poco non è stato fatto! SEI-punti-SEI di vantaggio non si possono buttare alle ortiche nel totale immobilismo. Non fraintendetemi: non ce l’ho con nessuno né tantomeno esigo o pretendo spiegazioni dalla Società. In fondo i soldi li mette L’Avvocato Oreste e può fare e disfare come vuole. Mi limito solo a commentare la delusione ed il dispiacere di non aver provato a “reggere botta” ai primi segnali negativi, ai primi campanelli d’allarme che stavano arrivando dal campo di cui si erano pero’ accorti quei tifosi brutti e cattivi che parlano sempre male e non vogliono il bene della Strega. Nulla è perduto per carità, ma tutto si è complicato maledettamente soprattutto se davvero il Taranto e la Turris non dovessero finire il campionato, con indubbi ed ulteriori vantaggi per qualche squadra che veleggia nelle zone alte (ogni riferimento ai nostri vicini che ci sperano apertamente in barba a qualsiasi segnale di sportività è voluto).

Siamo in ballo e ci tocca ballare! Sulla partita di ieri francamente non saprei cosa dire o aggiungere rispetto a tutto quello che si è già scritto e detto. Al cospetto di una squadra del tutto abbordabile, con il solo Emmausso a dare fastidio, il primo tempo è stato da vomito. Abbiamo subito parecchio le folate offensive seppur confusionarie dei satanelli andati in vantaggio da un buco aperto sul lato destro del campo nel quale si è fiondato Emmausso che ha battuto Nunziante. La dea bendata per una volta ci è venuta incontro col pareggio di Capellini all’ultimo respiro della frazione in mischia a seguito di un corner dalla destra. Ripresa con più piglio e presenza in campo, baricentro avanzato di una ventina di metri a fronte di un Foggia che dopo il tiro di Zunno e paratona di Nunziante in apertura, dava l’impressione di accontentarsi del pari. Siamo andati avanti con Lanini (toh, guarda un po’) lesto a ribattere in porta un suo stesso colpo di testa a seguito di un tiro dalla bandierina, ma nel finale ancora Emmausso ci ha castigato privandoci di una vittoria assolutamente immeritata per quanto visto in campo, ma che ci avrebbe fatto comodo!

E’ mancato l’atteggiamento e l’attenzione che già ci aveva fatto perdere due punti a Crotone e spiace sottolineare come in occasione della ripartenza sul gol foggiano non vi sia stata quella prontezza nel non far ripartire l’azione e non chiudere i varchi all’interno dell’area di rigore. Un gol che ci è costato il primato ed ha aumentato la delusione rimarcando errori di gestione e scelte tecniche (perché solo tre cambi? Perché il marocchino in panca? ). La strada è ancora lunga e niente è compromesso anche se Domenica dopo Domenica aumentano rammarichi e rimpianti. Auteri in conferenza stampa ha detto che manca tranquillità e si è iniziati la partita timorosi; non proprio un bel segnale dopo la scialba prestazione di Potenza a seguito della quale ci si aspettava una veeemente reazione che di fatto non c’è stata non tanto per i risultato ma nella sostanza e nella qualità del gioco espresso.

C’e adesso una intera settimana per provare a rivitalizzare una Strega spenta opaca ed un ambiente un po’ sottotono. Lunedi prossimo arriva la capolista: si spera di uscire dalla convalescenza della quale ne avremo fatto tutti volentieri a meno.

 

Scugnizzo69

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