Il Giubileo ordinario del 2025, inaugurato da papa Francesco con la bolla ‘Spes non confundit'(“La speranza non delude”), rappresenta un momento di profonda riflessione spirituale e sociale in un contesto globale segnato da sfide epocali: guerre, migrazioni, cambiamenti climatici e trasformazioni tecnologiche. In questo scenario, la chiesa della Santissima Annunziata di Benevento ha ospitato un evento di grande impatto culturale e religioso, intitolato «Porta patet. Cor magis. Testi, segni e teologia narrano il Giubileo», organizzato dalla Fondazione “Benedetto Bonazzi” ETS e dall’Ufficio per la Cultura ed i Beni culturali dell’Arcidiocesi di Benevento.

Tra i momenti più significativi della manifestazione, spicca la presentazione del disegno ispirato ai simboli del Giubileo, realizzato dal maestro Alfredo Verdile. L’opera, che verrà esposta presso il Museo diocesano di Benevento, si distingue per la sua capacità di sintetizzare in forma visiva i temi centrali del Giubileo: la speranza, la redenzione e l’apertura verso il divino. Attraverso un linguaggio artistico contemporaneo, Verdile riesce a tradurre in immagini i concetti teologici e spirituali che animano il Giubileo, creando un ponte tra tradizione e modernità.

Il Disegno di Verdile: Un Viaggio tra Simboli e Spiritualità

Il disegno di Verdile si caratterizza per l’uso di linee essenziali e simboli evocativi, che rimandano ai temi biblici e storici del Giubileo. Al centro dell’opera, spicca la Porta Santa, elemento chiave del Giubileo, rappresentata non come un semplice accesso architettonico, ma come una soglia simbolica tra il mondo terreno e quello spirituale. La porta, aperta e accogliente, invita il fedele a varcarla per intraprendere un percorso di conversione e rinnovamento interiore.

Accanto alla Porta Santa, Verdile inserisce elementi che richiamano la creazione e la rinascita, come rami d’ulivo, simbolo di pace, e fiamme, che rappresentano lo Spirito Santo. Questi simboli, disposti in modo armonico, creano un dialogo visivo che esprime la tensione tra l’umano e il divino, tra il peccato e la grazia. L’opera, pur nella sua semplicità formale, riesce a comunicare una profonda spiritualità, invitando lo spettatore a riflettere sul significato del Giubileo come momento di riconciliazione e speranza.

Un’Opera che Parla al Presente

Il disegno di Verdile non è solo un’opera d’arte, ma anche un messaggio per il nostro tempo In un’epoca segnata da incertezze e conflitti, l’artista riesce a trasmettere un senso di speranza e fiducia, valori centrali nel messaggio di papa Francesco. La scelta di utilizzare un linguaggio visivo contemporaneo, accessibile a tutti, riflette l’intenzione di rendere il Giubileo un’esperienza inclusiva, capace di parlare anche a chi è lontano dalla fede.

Un Dialogo tra Arte e Fede

L’evento di Benevento, con la presentazione del disegno di Verdile e dell’opera in bronzo “Genesi” di Vincenzo Marsico, dimostra come l’arte possa diventare un potente strumento di evangelizzazione. Come ha sottolineato mons. Felice Accrocca arcivescovo metropolita di Benevento, l’arte ha la capacità di “parlare al cuore” delle persone, superando le barriere culturali e linguistiche. In questo senso, il disegno di Verdile si inserisce in una lunga tradizione di arte sacra, che da secoli accompagna e arricchisce la vita della Chiesa.

Il disegno di Alfredo Verdile, presentato nella chiesa della Santissima Annunziata, rappresenta un’opera di grande valore artistico e spirituale. Attraverso un linguaggio visivo essenziale ma profondo, l’artista riesce a raccontare il Giubileo come un momento di speranza e rinascita, invitando ciascuno di noi a varcare la Porta Santa per intraprendere un cammino di conversione. In un mondo sempre più complesso e frammentato, opere come questa ci ricordano l’importanza di guardare oltre le apparenze, per scoprire il senso più profondo della nostra esistenza.

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