Di Daniele Piro
Anche se Sanremo è alle porte, non voglio assolutamente tediarvi parlando della rassegna canora sulla quale si calamiterà l’interesse nazional popolare fra una quindicina di giorni bensi’ di una canzone destinata a rimanere unica nel suo genere; sto parlando di “We Are the World” che festeggia il suo 40 compleanno. E’ incredibile pensare a quanto sia ancora potente ed attuale il suo messaggio. Era il 28 gennaio 1985 quando un gruppo straordinario di artisti si riunì ai Lion Share Studios di Los Angeles per registrare quella che sarebbe diventata una delle canzoni di beneficenza più iconiche di sempre. Scritta da Michael Jackson e Lionel Richie, e prodotta da Quincy Jones, fu il simbolo di un’epoca in cui la musica si fece strumento di solidarietà globale.
L’emozione nel riascoltarla oggi è la stessa di allora: la voce calda di Lionel Richie che apre il brano, l’intensità di Springsteen, la dolcezza di Stevie Wonder, la potenza di Cyndi Lauper, e quel ritornello che unisce tutti in un coro di speranza. Era una risposta concreta alla carestia in Etiopia, ma il suo impatto andò ben oltre, diventando un inno universale alla fratellanza.
Fu meravigliosa l’emozione del primo ascolto alla radio, cosi’ come l’ammirare il videoclip con tutte quelle star insieme e l’energia sprigionata da una canzone composta in un’epoca in cui sembrava davvero possibile cambiare il mondo con la musica. E oggi, 40 anni dopo, resta una testimonianza del potere della musica di unire le persone.
E poi ci sono i ricordi personali che riportano al passato, ai moneti di vita vissuta: la scuola, gli amici, il quartiere, gli amori adolescenziali.
DI sicuro ognuno di noi riascoltandola potrà tirare fuori dal suo cassetto dei ricordi eventi e momenti di vita passata conservati in un angolo del cuore, con la consapevolezza che “We are the World” farà per sempre parte della nostra vita e rientrerà di diritto in quella ristretta cerchia di canzoni che non verranno mai dimenticate.
Tu che ricordi hai legati a questa canzone?
Scugnizzo69