Di Apostolos Apostolou*

10.000 abitanti hanno lasciato Santorini su voli e traghetti negli ultimi giorni, dopo che l’isola è stata interessata da centinaia di scosse sismiche, con un’attività che è andata progressivamente intensificandosi. La sequenza di terremoti ha interessato il fondale marino tra Santorini e la vicina isola di Amorgos. Quali le possibili evoluzioni del fenomeno?

I sismologi greci hanno dichiarato che non c’è pericolo, ma gli abitanti dell’isola hanno paura. L’attività sismica è iniziata il 27 gennaio con eventi di magnitudo inferiore a 3, ma dal 29 gennaio in poi le scosse hanno raggiunto magnitudo 5.1. In 24 ore si sono registrate 550 scosse nell’area di mare tra Santorini, Amorgos. Per tutelare la popolazione da eventuali crolli o frane le autorità hanno chiuso le scuole e invitato i residenti di Santorini a evitare assembramenti nei luoghi chiusi e a tenersi alla larga da edifici abbandonati o pendii instabili per il rischio di caduta massi. Anche i sismologi e gli esperti raccomandano inoltre di stare lontani dalla costa per l’eventuale rischio tsunami, se dovesse verificarsi un terremoto di magnitudo superiore al grado 6. Conosciamo che i sistemi di faglie della regione sono in grado di generare terremoti di magnitudo molto elevata, come dimostrato dal devastante terremoto di Amorgos del 9 luglio 1956, di magnitudo 7.8, seguito 13 minuti dopo da una scossa di magnitudo 7.2. «Lo scenario in cui speriamo è quello di un terremoto di massimo magnitudo 5,5 della scala Richter, che non dovrebbe creare danni, e che costituisca la scossa più forte, in modo da iniziare la graduale attenuazione del fenomeno», ha dichiarato Efthimios Lekkas, presidente del Comitato scientifico per la valutazione del rischio sismico. L’eruzione di Santorini, conosciuta anche come «eruzione Minoica», fu uno dei più grandi eventi vulcanici accaduti sulla Terra nel 1646 a.C. Devastò in parte l’isola, un tempo chiamata Thera, e spazzò via intere aree comunitarie e agricole sulle isole vicine e sulle coste di Creta.(Geopop).

Le scosse hanno causato il crollo di alcune pietre e massi sui costoni rocciosi che circondano la caldera dell’isola. Fortunatamente, non sono stati segnalati feriti o danni gravi a persone. Santorini rimane nel cuore di tutti i visitatori per la sua impareggiabile bellezza. Le viste mozzafiato sulla caldera, gli straordinari colori delle formazioni rocciose e gli spettacolari tramonti che vengono considerati i più romantici di tutte le isole greche attirano ogni anno nella più meridionale delle Cicladi 2.5 milioni di turisti.

Nel 1646 a.C. ci fu una potentissima eruzione vulcanica all’Isola di Santorini: fu così violenta che si ritiene sia una delle più grandi nella storia dell’umanità. Basti pensare che alcuni ricercatori la paragonano alla detonazione di migliaia di bombe atomiche di tipo Hiroshima o circa 100 volte più potente dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C che distrusse Pompei.

*Apostolos Apostolou. Prof. Di Filosofia

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