.di Roberto Fronzuti direttore dell’ Eco di Milano e Provincia 

È in arrivo la “rottamazione cinque. Per accedere ai benefici del nuovo provvedimento, è necessario presentare la domanda entro aprile; ma non risolve il problema di fondo.

I cittadini italiani non ne possono più. Fatta eccezione per i ricchi, che possono assorbire anche le conseguenze dei soprusi di Stato, Comuni e Regioni, le persone sono terrorizzate dall’arrivo di raccomandate che preavvisano pignoramenti del conto corrente, della casa o della vettura. La cosa tragica è che la legge 890 del 1982, consente le notifiche di atti a mezzo raccomandata; è possibilissimo che il cittadino si ritrovi la casa pignorata senza saperne nulla.

Se per caso ci dovessimo trovare all’estero per motivi di lavoro o in altra città del nostro Paese per malattia e non ritiriamo l’avviso di raccomandata; o per un disguido non viene consegnato, per legge, l’atto contenuto nella missiva che rimane in giacenza presso le poste, vale come notificato a tutti gli effetti di legge. Decorrono i termini per fare le opposizione previste dal pignoramento e l’atto diventa esecutivo. Forte dell’atto esecutivo, Stato, Comuni e Regioni, vanno a pignorarvi il conto corrente, la casa o la vettura.

È una vigliaccata, ma è così…

Si stava meglio quando c’era l’Ufficiale giudiziario; non era una figura simpatica, ma la notifica veniva eseguita con certezza.

Dopo questa premessa…

Il governo si appresta a presentare una nuova “rottamazione delle cartelle esattoriali”, la quinta; si ripete per la quinta volta il tentativo di riordinare il sistema della tassazione e della riscossione. Siamo al limite dell’assurdo, ma data la situazione di fatto in cui ci troviamo per colpa di uno Stato ingiusto, che impone ai propri cittadini tasse e imposte che non possono pagare; non è che non vogliono. A nessuno piace essere perseguitato dalle raccomandate di Stato, Comuni e Regioni, per il tramite dell’Ufficio delle Entrate, spesso per importi non dovuti. Si, non dovuti; perché a parte la storia assurda delle raccomandate, c’è il fatto che i cittadini non riescono a presentare le opposizioni nei modi indicati dalle ingiunzioni dei vari Enti. Per opporsi alla complessità della nostra burocrazia bisogna rivolgersi a un professionista; l’avvocato e il commercialista costano di più del valore della multa, e allora il cittadino soccombe ingiustamente.

Gli arretrati delle somme non riscosse da Stato, Comuni e Regioni, si formano perché i cittadini sono stati ridotti in miseria dal potere pubblico per effetto delle tasse, dai salari, dagli stipendi che non aumentano da 18 anni e pensioni da fame. Dopo la quinta ci vorrà una sesta e poi settima, rottamazione, se non si mettono più soldi in tasca ai cittadini.
L’Ufficio delle Entrate ha in sospeso cartelle per 1miliardo e 200 milioni; sono una miseria, rispetto ai 3mila miliardi di debito pubblico dello Stato italiano. Basterebbe azzerare i sospesi di tutti i cittadini che vivono di lavoro; che non sono ricchi.

Non è possibile andare avanti con le rottamazioni; è una situazione che con l’andare del tempo diventa ridicola, con l’aggravante che tutti gli impiegati addetti al recupero dei crediti, che probabilmente, non saranno mai riscossi, potrebbero assumere altri incarichi.

La rottamazione cinque prevederebbe…

L’uso del condizione per la rottamazione cinque è d’obbligo, trattandosi di una proposta di legge, che dovrebbe essere approvata nel mese di marzo. La domanda per accedere ai benefici del nuovo provvedimento, dovrebbe essere presentata entro aprile,

La rottamazione cinque prevede una riduzione in misura maggiore (rispetto alle precedenti) delle sanzioni e degli interessi. È possibile pagare in un’unica rata entro la fine di luglio e beneficiare in modo immediato delle riduzioni.
L’elemento più interessante della nuova legge è rapprsentato dalla possibilità di rateizzare in dieci anni il debito (120 rate). Rispetto al passato, il pagamento della prima rata è del 10% del debito; il tutto è più fattibile per chi si trova in difficoltà.

A questa quinta rottamazione può accedere anche chi è decaduto dalle precenti, avendo interrotto i pagamenti.

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