Palermo, 14 feb. (Adnkronos) – Ricorsi in calo, nel 2024, davanti al Tar Sicilia. E’ quanto emerge dalla relazione di Salvatore Veneziano, all’inaugurazione dell’anno giudiziario a Palermo. Ecco i dati: “Nel corso del 2024 sono stati depositati 1.817 nuovi ricorsi, in decremento (-175, circa -8,8%) rispetto al totale dei depositi dell’anno precedente. Il dato risulta però in qualche modo bilanciato dall’incremento dei ricorsi per motivi aggiunti, aumentati dai 169 del 2023 ai 250 del 2024 (circa il +48%)”. “Operando il confronto per materia tra i dati statistici dei nuovi ricorsi del 2024 rispetto a quelli dell’anno precedente, appare meritevole di segnalazione – ha aggiunto Veneziano – la flessione in materia di edilizia e urbanistica (-130), di beni paesaggistici (-38), di appalti (-28), di sanità pubblica (-22), di servizi pubblici (-20), di concorsi (-16), di professioni e mestieri (-13), di personale della Polizia di Stato (-13), di credito e risparmio (-11) e di informative antimafia (-8) – oltre a minori flessioni in altre materie nel dettaglio evidenziate nell’apposita tabella – solo parzialmente bilanciata dall’incremento dei ricorsi in materia di istruzione e insegnanti (+66), di personale all’Arma dei Carabinieri (+28), di ambiente (+23), di armi (+16), di regione (+14) e di stranieri (+11) -, oltre a minori incrementi in altre materie nel dettaglio evidenziate nell’apposita tabella”. “L’attività nel 2024 ha consentito l’ulteriore riduzione del tempo medio di durata di un giudizio, passato dai 1.113 giorni del 2021, 796 giorni del 2022 e 617 giorni del 2023, ai 453 giorni del 2024 (corrispondente a una durata media pari a circa 15 mesi); si tratta di una durata ampiamente inferiore alla soglia dei tre anni – ha aggiunto Veneziano – Risulta già ampiamente conseguito, anche in senso “dinamico”, il risultato finale previsto per questo Ufficio giudiziario dallo specifico programma nazionale Pnrr, finalizzato a ridurre entro il mese di giugno 2026 del 70% il contenzioso amministrativo pendente al 31 dicembre 2019, che fissava tale soglia per questo Ufficio in 2.818 ricorsi pendenti residui”.

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