Il 17 febbraio 2025, presso la sede della Provincia di Benevento, si è verificato un acceso confronto tra il presidente Nino Lombardi e il sindacalista della FP CGIL, Serafino De Bellis. Secondo quanto riportato da Anteprima24 e da tutti gli altri giornali on line locali, De Bellis si trovava negli uffici provinciali per raccogliere sottoscrizioni in vista delle elezioni RSU. Durante questa attività, sarebbe nato un diverbio con Lombardi, che avrebbe accusato il sindacalista di condurre una campagna elettorale non autorizzata all’interno della sede istituzionale. La discussione sarebbe degenerata in un’aggressione fisica, con Lombardi che avrebbe tentato di colpire De Bellis con una testata, prima di essere allontanato da alcuni dipendenti presenti (anteprima24.it).
In risposta a queste accuse, il presidente Lombardi ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in cui nega categoricamente qualsiasi atto di violenza o insulto nei confronti di De Bellis. Lombardi afferma che la versione dei fatti diffusa dal sindacalista è “del tutto falsa e priva di riscontri” e che il suo intervento si è limitato a invitare De Bellis a interrompere l’attività di campagna elettorale non autorizzata all’interno della sede provinciale. Il presidente sottolinea che non è nel suo stile indulgere in tali comportamenti e si riserva di tutelare la propria onorabilità nelle sedi opportune (anteprima24.it).
Considerando le dichiarazioni di Lombardi, è possibile sostenere che il presidente stava esercitando il suo dovere istituzionale nel garantire il corretto utilizzo degli spazi pubblici e il rispetto delle procedure amministrative. Lombardi afferma di aver agito in conformità con le norme, intervenendo per interrompere un’attività non autorizzata all’interno della sede provinciale. In assenza di prove concrete a supporto delle accuse di aggressione fisica, è importante considerare la possibilità che l’episodio sia stato ingigantito o frainteso.
Ancora una volta, però, emerge un problema più ampio: la faciloneria con cui certa stampa riporta i fatti, spesso senza le dovute verifiche e con una narrazione sensazionalistica che rischia di distorcere la realtà. L’inclinazione a enfatizzare episodi di conflitto, senza approfondire le dinamiche reali, alimenta un clima di tensione ingiustificato e getta ombre su figure istituzionali senza prove certe. È fondamentale che il giornalismo rimanga ancorato alla deontologia professionale, evitando di trasformare normali confronti istituzionali in presunti scandali per attrarre lettori. Pertanto, fino a quando non emergeranno ulteriori elementi, è ragionevole accordare al presidente Lombardi il beneficio del dubbio riguardo alle accuse mosse nei suoi confronti.
pH TvSette