“Abbiamo visto tutti la partita, sono venuto per salutare voi che seguite la squadra dappertutto e gli spettatori. Vorrei fare due dichiarazioni, non è giusto parlare di una partita di calcio. Non sono deputato a parlare di tecnica né di tattica né di atletica. La società è in silenzio stampa, mi sembrava una cortesia salutare e dire che la società è attenta per quello che sta succedendo. Al di là dell’avversario, i problemi sono in casa Benevento. La partita si può perdere o pareggiare, ma non siamo al cospetto di una squadra imbattibile contro il Latina. Qualcuno dovrebbe ricordare che come il Latina è in crisi lo è anche il Benevento, se dopo sette partite siamo in questa situazione.
Abbiamo dimostrato più volte di poterci rialzare da dove siamo caduti, ma va tesa una mano e non va lasciato per terra chi è caduto. La tifoseria sta aspettando con pazienza che noi ne usciamo fuori, posso rassicurare che la società c’è ed è attenta. A fronte di queste crisi improvvise nessuno ha la bacchetta magica. Ci siamo ingarbugliati la vita, se restiamo calmi è probabile che ne usciamo fuori. Vorrei ricordarlo a quelli che quando io sono arrivato non erano neanche nati che qualche risultato lo abbiamo fatto. Non ho problemi a chiedere scusa, solo chi fa sbaglia. Ci siamo involuti, l’involuzione si supera lavorando.
La società in quest’attività ha dei mezzi molto limitati, non può sopprimere i calciatori né trovare la bacchetta magica. Ma c’è qualcuno che continua a lavorare per il calcio, a essere attento e ad andare in trasferta. La società dovrebbe essere perlomeno sostenuta, se c’è qualcuno che sa farlo meglio di me che venga pure. Siamo aperti e capaci di ascoltare i buoni suggerimenti. Ritiro? Se prosegue o no, sono fatti miei“.
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