Roma, 22 feb. (Adnkronos) – “Penso che sia giunto il momento per noi europei di fare un’ammissione collettiva di colpa. Già prima dell’esito delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, ci eravamo abituati da tempo al ritorno di Donald Trump. Abbiamo quindi cercato di esporre tutte le ragioni che ci permettevano di credere che, ‘dopotutto’ , lo avevamo già visto all’opera e che i danni reali si erano rivelati molto inferiori alle aspettative. Questo ‘dopotutto’, l’ho pensato e usato anch’io troppo spesso negli ultimi mesi. (…) Ci sono volute solo poche settimane per svegliarci e scoprire una realtà completamente diversa. Credo che oggi, prima che sia troppo tardi, sia giunto il momento di trarre alcuni insegnamenti difficili ma necessari da questo inizio di mandato pieno di sconvolgimenti”. Lo scrive Enrico Letta su Le Point.
“La prima è che Trump 2 è molto diverso e molto più pericoloso per l’Unione Europea di Trump 1. (…) sembra avere un piano, gli strumenti e la personalità per svilupparlo e realizzarlo. E questo piano non coincide, per molti aspetti, con gli interessi dell’Unione Europea. La seconda lezione è che il suo pensiero antieuropeo non si è indebolito, ma, al contrario, si è rafforzato. (…) Terza lezione: la sfida posta all’Europa da Trump 2 non può essere affrontata con gli stessi metodi utilizzati per affrontare Trump 1. Questa volta, la sfida è esistenziale, soprattutto perché l’Ue si trova in una fase politica molto diversa da quella vissuta durante Trump 1, caratterizzata da un indebolimento dei sistemi politici dei principali paesi membri e da un ritardo generale e crescente nella competitività con gli Stati Uniti”.
“L’Ue -sottolinea Letta- deve rispondere unendosi. Il vertice convocato da Emmanuel Macron all’Eliseo per lunedì 17 febbraio è un primo segnale che la direzione è giusta”. Per l’ex-premier “completare il mercato unico è la vera risposta a Trump. E il lancio del progetto della ‘quinta libertà’ (innovazione e conoscenza), che si aggiunge alle quattro libertà classiche (beni, capitali, persone e servizi), è fondamentale per il nostro futuro”. Conclude Letta: “Spetta agli Stati membri non limitarsi alle legittime e necessarie proteste contro Trump, ma agire concretamente su questi obiettivi per fare dell’Ue un’unione realmente integrata. Non c’è bisogno di modificare i trattati, le regole di base esistono già. Ora si tratta di applicarle finalmente nei settori in cui, per egoismo nazionale, l’integrazione non è stata spinta più avanti. Si dice spesso: ‘Se non ora, quando?’. Nel drammatico contesto attuale, affermo con forza: ‘Se non ora, mai più’”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.