“Apprendiamo con piacere che l’ASL di Benevento ha indetto la gara per i lavori dell’Ospedale di Comunità, Casa di Comunità e Centrale Operativa Territoriale. Un passo importante, ma invece di assistere ai soliti trionfalismi dell’amministrazione comunale di Pietrelcina, sarebbe opportuno ricordare come siamo arrivati fin qui”.

 Lo afferma il consigliere comunale e capogruppo di Minoranza di Pietrelcina, Alessio Ermenegildo Scocca.

 “Durante lo scorso mandato – continua il consigliere – fummo proprio noi della Minoranza a proporre di destinare l’ex albergo di Piana Romana a questo tipo di utilizzo, come dimostrano i documenti regolarmente protocollati. Curioso, vero? La Minoranza, che secondo alcuni non propone mai nulla, aveva in realtà già indicato la strada giusta. E pensare che quell’opera nacque da un’idea visionaria dell’allora Amministrazione Iadanza: una struttura ricettiva con numerosi posti letto, concepita ben prima della canonizzazione di San Pio. Costata 7 miliardi di lire, se fosse stata messa in funzione avrebbe generato sviluppo e posti di lavoro per Pietrelcina. Invece, arrivata l’era della lista ‘Il Faro’, è stata vandalizzata e lasciata morire nell’indifferenza più totale, per essere poi venduta nel 2005 all’Asl di Benevento per circa due milioni di euro.

Le responsabilità politiche delle amministrazioni Faro dell’epoca pesano come un macigno su quella vicenda e qualcuno dei nostri attuali consiglieri comunali, in quegli anni, era persino già in amministrazione.
E qui non regge nemmeno la storia che il sindaco ci ripete spesso – affonda Scocca – quella per cui quando sono state fatte scelte opinabili del passato lui era un bambino. Se davvero le avesse ritenute sbagliate, avrebbe dovuto e potuto prenderne le distanze nei dieci anni in cui ha fatto parte del Faro. Ma non solo non lo ha fatto, continua a non farlo neanche oggi.
Sarebbe interessante capire, però, un solo risultato rilevante ottenuto dall’attuale amministrazione che non dipenda da terzi come in questo caso dell’ASL.

Forse va ricordato poi che questa struttura è stata pagata tre volte dai contribuenti italiani; 7 miliardi di lire per costruirla, 2 milioni di euro dell’ASL per acquistarla e ora nuovi fondi pubblici per rimetterla in piedi. E quei 2 milioni di euro incassati dalla vendita, finalizzata dopo un contenzioso con la stessa ASL nel 2010, come sono stati utilizzati?

Ora ci troviamo di fronte all’ultimo treno. Speriamo che l’ASL riesca finalmente a realizzare qualcosa di concreto per Pietrelcina, perché questa comunità ha già pagato abbastanza per gli errori e le scelte sbagliate di chi governa da decenni. Con la realizzazione dell’Ospedale di Comunità, ci auguriamo che possa finalmente tornare a Pietrelcina anche un presidio stabile dei servizi ASL, restituendo ai cittadini un punto di riferimento sanitario che per troppo tempo è mancato.”

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