Roma, 4 mar. (Adnkronos) – Un appello per un’ Europa ‘Libera e forte’ in 5 punti. Lo ha lanciato sui social la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno del Pd. In poche ore quasi 1000 adesione. Molti esponenti dem tra i primi sottoscrittori da Alessandro Alfieri a Filippo Sensi, Lia Quartapelle, Alessia Morani, Piero Fassino. Ma anche il francese Raphaël Glucksmann, Nathalie Tocci, Sandro Gozi, il professore Vittorio Emanuele Parsi tra gli altri.
“Siamo al centro di una tempesta perfetta: le destre estreme si legge nell’appello- fanno da traino a una visione illiberale, la propaganda e la disinformazione invadono il dibattito pubblico e condizionano le opinioni pubbliche. Occorre invertire la rotta, possiamo e dobbiamo reagire. Democrazia, libertà, diritti, pace, società aperta, giustizia sociale e il sogno europeo restano ancora i bisogni e le opportunità di progresso dell’umanità. Questo è lo spazio delle forze europeiste, progressiste, liberali e popolari che devono rinnovarsi e rispondere con coraggio alle sfide del presente”.
“Questo appello è una chiamata all’azione, alla mobilitazione, digitale e fisica, ad una rinnovata partecipazione alla vita pubblica per elaborare risposte concrete alle sfide del presente, puntando su cinque grandi temi che possono determinare il cambiamento dell’Unione Europea. Troppo spesso abbiamo esitato, ma ora siamo chiamati ad agire, con visione e coraggio”. Occorre “per questo motivo spingere con forza per un’autonomia strategica e politica dell’Europa nello scenario geopolitico, iniziando subito il percorso di cooperazione militare tra gli eserciti europei”, fermo restando il sostegno all’Ucraina.
I 5 punti. “Per un’Europa libera. Occorre avviare da subito un percorso di riforma dei Trattati che si ponga l’obiettivo non più rinviabile di superare il diritto di veto e lo snellimento del processo decisionale dell’Unione Europea, rendendo il Parlamento pienamente il luogo di concertazione”. E “occorre istituire un nuovo trattato internazionale volto a dare un nuovo impulso all’azione diplomatica e difensiva dell’Ue”. Il secono punto: “Per un’Europa forte. Il traguardo di una compiuta soggettività politica dell’Ue presuppone, oltre ad una moneta comune, la realizzazione di una difesa comune”.
Il terzo: “Per un’Europa competitiva. (…) È necessario affrontare la questione dimensionale, puntando su settori come quello finanziario, energetico e delle comunicazioni. Occorre adottare un Codice europeo di diritto commerciale” ed è “necessaria una strategia industriale comune dell’Ue, in particolare per ridurre il divario dei costi energetici, che rappresentano il principale ostacolo alla competitività”. Il quarto punto: “Per un’Europa giusta. È tempo di un nuovo ‘contratto sociale europeo’ che coniughi la transizione digitale ed economica con un forte rafforzamento e coordinamento delle politiche di welfare dell’Unione Europea”. Infine: “Per un’Europa democratica. L’Europa deve attuare subito un piano per la salvaguardia dell’informazione, promuovendo un piano per l’identità digitale certificata per l’accesso alle piattaforme e prevedendo un fondo che dalla tassazione delle big tech investa su ambienti informativi imparziali e nuovi ecosistemi social di discussione”.
Tra i primi firmatari dell’appello figurano vari esponenti del Partito Democratico nazionale, tra cui Alessandro Alfieri, Filippo Sensi e Lia Quartapelle, Raphaël Glucksmann, membro del gruppo S&D al Parlamento europeo e fondatore di Place Publique, Tobias Cremer e Thomas Pellerin-Carlin, membri del gruppo S&D al Parlamento europeo, Reinier van Lanschot, membro del gruppo dei Verdi al Parlamento europeo, Gianni Vernetti, già Sottosegretario agli Affari Esteri, Vittorio Emanuele Parsi, professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Nathalie Tocci e Nona Mikhelidze dell’Istituto Affari Internazionali, Alessandro Sterpa, professore dell’Università degli Studi della Tuscia, Alex Amelin, marito della scrittrice ucraina Victoria Amelina uccisa da un bombardamento russo, Carmine Pinto, professore dell’Università degli Studi di Salerno, Giorgio Ventre, professore dell’Università di Napoli Federico II, Christian Rocca, direttore de Linkiesta, Costantino Visconti, professore dell’Università di Palermo, Olga Tokariuk, giornalista e scrittrice ucraina, Piero Graglia, professore dell’Università degli Studi di Milano, Sasha Dovzhyk, capo di Index (Institute for Documentation and Exchange), Sofia Ventura, professoressa dell’Università di Bologna, Umberto Ranieri, presidente Fondazione Mezzogiorno Europa e Yaryna Grusha, professoressa dell’Università degli Studi di Milano e membro del consiglio Pen Ukraine.
