Ho sempre prediletto la figura di Ettore tra tutte quelle presenti nella mitologia greca ed in particolare nella Iliade. Eroe completamente umano e per questo conscio della sua forza ma anche della sua vulnerabilità. Assolutamente in grado di sentire emozioni anche forti ma restio a farsene travolgere senza controllo. Pur sapendo che, in quanto umano, può sbagliare, non si sottrae a ciò che ritiene il suo dovere. Affronta il duello con l’ invincibile Achille per difendere la sua patria pur sapendo che soccomberà.
Affronta con pacata sicurezza il suo destino, o meglio, il destino che la fedeltà alle sue idee gli indica. Si impegna fino alla fine e quasi sfiora la vittoria, ma Achille e’ invincibile …. e Ettore va alla morte. Sente il dolore di lasciare chi gli è caro ma anche l’ineluttabilità degli eventi. Non si scompone, la sua fedeltà ai valori e la sua capacità di contenere le emozioni che pur sente e’ tutto ciò che può lasciare a chi resta, come una eredità morale.
Achille e’ il suo diretto opposto. Più che forte e’ invincibile, non per merito ma grazie ad un artificio operato dalla madre. Conscio della sua invincibilità non vuole e non esercita alcun controllo sulle sue emozioni, tanto nulla gli può accadere. Si abbandona ad esse forsennatamente, odio e amore si susseguono in lui in una alternanza paradossale. Va alla guerra riluttante: non è la sua guerra e poco sopporta i suoi condottieri. Poi nel pieno dei combattimenti si ritira con il suo esercito a causa di una passionale infatuazione per una preda che gli è stata sottratta: vuole riaverla, e non esita a sottrarsi all’impegno preso.
Il suo amico fraterno Patroclo, più conscio di lui della gravità della situazione, gli sottrae l’armatura e va in battaglia. Ivi soccombe nel duello con Ettore che credeva di affrontare Achille. Ancora Achille, invece di comprendere il suo gravissimo errore, si lascia trascinare dal dolore e dal desiderio di vendetta. Affronta Ettore, sapendo di vincere per la sua predestinazione, lo uccide e, non sazio, fa vilipendio del suo corpo. Solo in ultimo cede all’ardire di un padre distrutto e ciononostante coraggioso ( simile in questo al figlio) che gliene chiede la salma per i meritati onori funebri.
Ora, ditemi voi chi è l’eroe e chi l’incontrollato ed incontrollabile succube delle emozioni?
Non è forse questo l’eterno duello dell’animo umano?
Ph : Wikipedia