“Rivolgere oggi un pensiero augurale alle donne è una forma di gentilezza che è bello ritrovare, perché la gentilezza purifica e conforta oggi soprattutto che torniamo incredibilmente, in una forma di retrocessione storica inimmaginabile, a udire parole belliche e bellicose: una forma di vichiano ricorso storico che rattrista. Ma oggi festeggiamo la donna che è vita e fonte di vita, che è colonna della società e della famiglia. Le donne sono fattore di continua emancipazione e avanzamento della società, come già sottolineava Luigi Sturzo, maestro della cultura che più mi appartiene. La violenza, che spesso le vede vittime è una forma di crudeltà inumana e innaturale che va punita con massima severità e prevenuta con tutte le risorse istituzionali e culturali disponibili. Alle donne della mia città dico di essere le protagoniste di un rinnovato patto di con-curanza: il paradigma sociale che antepone la cultura del Noi alla montante e tracotante prevalenza dell’Io. Le donne più di altri possono riaffermare la comunità come luogo in cui condividiamo e miglioriamo insieme come persone e come Città”.