Caltanissetta, 10 mar. (Adnkronos) – “Io fui mandato a Caltanissetta come questore proprio perché c’era l’indagine Montante. Quale forma di garanzia. Perché per il mio percorso professionale era stato scelto un questore che fosse lontano dai rapporti siciliani”. Lo ha detto il questore di Milano, Bruno Megale, deponendo come teste nel cosiddetto ‘maxi processo’ sul Sistema Montante, che vede imputati, oltre all’ex leader di Confindustria Sicilia Antonello Montante, diversi imprenditori, investigatori e politici. Nel 2016, l’allora Capo della Polizia aveva inviato Megale in Sicilia per blindare l’indagine su Montante della Squadra mobile. E Megale aveva alzato un muro quando gli vennero chieste notizie sull’indagine che vedeva coinvolto anche il colonnello Giuseppe D’Agata.

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