Di Paola Francesca Moretti 

Il Presidente Mattarella durante il suo discorso a Hiroshima, città considerata il luogo simbolo della devastazione provocata dalle bombe atomiche, ha dichiarato che: “La Russia si è fatta promotrice di una rinnovata e pericolosa narrativa nucleare…”. Non nascondo che questa frase mi ha alquanto allarmata e mi ha al contempo portato a fare una riflessione partendo dalla domanda: “Gli Stati Europei devono considerare la Russia una seria minaccia?”.

Negli ultimi anni, la Russia è comparsa sul palcoscenico geopolitico come un attore di spicco, suscitando crescente preoccupazione in Europa. Le tensioni tra Mosca e le nazioni europee sono aumentate soprattutto in seguito all’invasione dell’Ucraina nel 2022. Tale evento ha segnato un punto di svolta di non poco conto, non solo per lo Stato ucraino ma anche per l’intera Europa, portando a una serie di interrogativi sulla sicurezza e sulla stabilità del continente. Come questa presa di posizione aggressiva della Russia può costituire una minaccia per noi europei?
L’occupazione russa dell’Ucraina ha risvegliato l’Europa dal dolce sonno di una pace fallace. Possibile che i governanti abbiano messo da parte il rischio di attacchi militari per concentrarsi su questioni di natura economica e sociale? L’azione russa ha messo in luce la vulnerabilità dei confini europei, e con l’aumento delle minacce, i vari stati europei hanno iniziato a rivedere le loro strategie di difesa. Infatti, non è un caso che gli investimenti nella tecnologia militare e nella cooperazione tra nazioni sono diventati prioritari.

L’Unione Europea sta valutando la possibilità di una maggiore integrazione delle forze armate, mirando a creare una risposta più coesa e rapida a qualsiasi tipo di aggressione esterna. Tali sforzi evidenziano non solo il timore per la sicurezza nazionale ma anche un desiderio di unità europea in un periodo storico incerto.

Dove sono giunta con la mia riflessione? La Russia potrebbe rappresentare un pericolo reale per l’Europa, portando a una riconsiderazione delle politiche di sicurezza e delle strategie economiche. L’invasione dell’Ucraina ha agito da catalizzatore mettendo in discussione non solo le capacità di difesa dei paesi europei ma anche la loro unione interna. Mentre i leader provano a non far affondare la nave Europa in queste acque tempestose, si ravvisa la necessità di un’azione comunitaria e di una direttiva strategica valide. Cooperazione e unità sembrano essere le paroline magiche se si vuole garantire un futuro di pace e stabilità al vecchio continente.

 

pH Pixabay senza royalty

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