Sta tornando.
Come ogni anno da quando iniziò la vita sulla terra, nonostante a molti componenti della specie umana non piaccia e se potessero la cancellerebbero, la primavera ritorna ad iniziare un nuovo ciclo di stagioni, che per certi umani dovrebbero essere eliminate esattamente come lei.
Ma la natura e i suoi cicli non possono essere fermati da inquilini indisciplinati e distruttivi e tutto va avanti, nonostante tutto.
E così, ritornano anche le rondini….. Nonostante tutto.
Sono piccole, 20 grammi di energia e voglia di vivere, vengono a costruire il nido per i loro piccoli e, per fare ciò, percorrono 5000 km incontrando sulla loro strada molte difficoltà, la maggior parte delle quali a causa della suddetta specie umana, e anche al loro arrivo, non sempre vengono accolte bene.
Forse non tutti sanno che, a metà del loro viaggio, si fermano in oasi di acqua salata per riposare e ristorarsi, infatti, in queste oasi, prolifera una particolare specie di mosca che assorbe l’acqua salata trasformandola in acqua dolce : il ristoro delle rondini, perché la natura non lascia nulla al caso provvedendo ad ogni sua creatura.
Hanno però la brutta abitudine di costruire i nidi sotto il tetto delle case e, agli umani “puliti” non piacciono le rondini che sporcano, così escogitano ogni modo per liberarsi degli scomodi inquilini, la maggior parte delle volte, distruggendo i loro nidi o, in tempi moderni, rincorrendo a disinfestazioni così, se le rondini notoriamente insettivore non trovano cibo, devono per forza andare altrove, così ce ne sono sempre di meno e, nonostante sia diventata una specie protetta, nessuno le protegge.
Nel vicolo dove abito, venivano a decine per passare la notte sui miei fili per stendere al primo piano di casa, la sera, quando arrivavano per prendere il posto, era una festa di garriti, le potevo quasi toccare, volavano intorno e, quando si erano sistemate tranquille, potevo uscire ed entrare in casa senza che si muovessero perché non mi temevano ma, l’anno scorso, hanno trovato il sistema per farle andare via e mi sono mancate tantissimo.
Il paradosso è che, la “rondinella” , viene usata da sempre dai suoi distruttori come simbolo della primavera.
Oh, di voce ne hanno tanta, il loro canto è un inno alla gioia di vivere, come quello di tutti gli uccelli, ma il loro piccolo cuore non ha voce.
Vivono la loro vita, finché esisterà qualcuno della loro specie per poterla continuare.
Nel distruttivo egoismo, nella distruttiva follia della specie umana, si parla solo di guerre, sfruttamenti, profitti e le vittime più importanti sono esseri umani, come se fossimo gli unici che hanno diritto a vivere sul pianeta, diritto su tutto, anche sulla vita di chi non ha voce.
Ogni volta che si abbattono foreste, che si devastano campi e prati per buttarci cemento, non si pensa minimamente che la terra è viva, è piena di vita e noi, senza quella vita saremmo nessuno, non potremmo esistere perché la natura è un meccanismo perfetto ed ogni essere vivente, dal più grande al più piccolo ha la sua esatta funzione nell’equilibrio naturale, che ci piaccia o meno.
Ogni volta che vengono usate armi o anche semplici botti, qualche piccolo cuore si ferma e, solo perché non li vediamo, non è detto che non ci siano.
Siamo egoisti, crediamo che tutto ci appartenga o che esista solo per le nostre necessità e il nostro compiacimento, ma non è così. Viviamo in un mondo sempre più artificiale e sempre meno naturale e chi ne fa maggiormente le spese sono quei piccoli cuori senza voce.
Vediamo città ridotte a macerie e campagne piene di buche dove prima c’era il verde, gli alberi, la vita; e non ci sono solo morti appartenenti alla specie umana
Ma tanti piccoli cuori di ogni specie vivente che non battono più.
Quanta crudeltà serve per ignorare tutto questo, per non provare il minimo dolore o rimorso, solo la specie umana è capace di questo.
Gli animali non sono assassini che uccidono per il piacere di farlo, esistono prede e predatori che agiscono secondo la loro natura, uccidono per cibarsi, per difendersi, per proteggere il loro territorio di caccia e di riproduzione, per sopravvivere e per la conservazione della specie.
Per un grosso felino o per qualsiasi altro animale carnivoro, un uomo è cibo esattamente come può esserlo qualsiasi altro animale ma, se uccide un uomo è assassino mentre, se un uomo stermina qualsiasi tipo di animale, è un cacciatore e, lo stesso essere umano che massacra senza pietà i suoi simili, non è assassino ma guerriero.
L’uomo non sta dando tempo alla natura per poter riparare i disastri che esso stesso provoca e sta distruggendo sistematicamente ciò che necessita per la sua esistenza.
Inquina l’acqua che è indispensabile per la sopravvivenza di ogni forma di vita, svuota gli oceani e costringe animali a vite che non meritano di essere chiamate tali solo per riempire i banconi dei supermercati, è la civiltà dello spreco, l’uomo divorerà se stesso.
Qualcuno penserà che io sia vegetariana o vegana, ma non lo sono.
Sono certamente contraria ad uno sfruttamento indiscriminato di ciò che si definisce cibo, il quale, dovrebbe servire solo alla sopravvivenza e non ai capricci di chi fa del cibo una speculazione e un irrispettoso e degradante spettacolo dello spreco.
Fortunatamente ci sono anche gli esseri umani che ascoltano il battito di quei piccoli cuori e cercano di dargli voce ma, in confronto a chi non ascolta , sono pochi e le parole si perdono nel vento.
Spesso mi chiedo se quelli che ora sono bambini, potranno godere della bellezza che la natura può regalare o se per vederla dovranno accendere lo schermo di un computer dotato di intelligenza e immagini artificiali.
pH Letizia Ceroni