“In riferimento alle notizie diffuse relative alla parziale riforma da parte della Corte d’appello di Napoli della sentenza di primo grado che si era conclusa con l’assoluzione totale perché il fatto non sussiste, unitamente ad altri tre Sindaci (due) di Montefalcone Valfortore e (uno) di San Giorgio La Molara, a causa delle vicende inerenti eventi franosi susseguitisi tra il 2006 fino all’alluvione del 2015 nell’alveo del torrente della Ginestra, confermo la decisione di proporre senza indugio il ricorso per Cassazione ai fini di un chiarimento definitivo riguardante la mia posizione in un contesto che definisco surreale. Così scrive il Zaccaria Spina, Presidente della Comunità Montana Fortore e Presidente dell’ANPCI Campania.
Nonostante la decisione attuale non interferisca minimamente in nessuna delle attività che svolgo e neppure le condiziona in alcun modo, sarà proposto il ricorso per Cassazione nella convinzione che, per quanto mi riguarda, si tratta semplicemente di chiarire nelle sedi competenti un macroscopico equivoco.
I fatti narrati nel capo di Imputazione NON si sono verificati nel territorio del Comune di Ginestra degli Schiavoni nel cui tenimento non ci sono mai stati né pericoli, tantomeno danni a persone o cose; così come già ampiamente emerso nella istruttoria il Comune di Ginestra non ha subito alcun danno dai fatti alluvionali nei periodi considerati e nell’alluvione del 2015 come ribadito dagli Ausiliari del Pm, dalle parti civili stesse, dal Ctp nominato che ha dimostrato che i territori coinvolti dall’evento franoso sono fuori dal limite territoriale di competenza del comune di Ginestra degli Schiavoni e dalla copiosissima corrispondenza tra gli enti competenti, tra gli altri, Regione Campania e Consorzio Bonifica Ufita.
Tutto quanto premesso, insieme ai colleghi Sindaci, abbiamo dimostrato sempre un grande attivismo per la risoluzione di problemi lamentati che si protraggono e retrocedono nel tempo da svariati decenni ed anche prima della stessa data del 2006 indicata nel capo di imputazione, scontrandoci anche con problemi di competenza nel momento in cui si trattava di intervenire nell’alveo così come si rileva facilmente dalla corrispondenza in particolare della Regione Campania – Genio civile di Benevento.
Così per quanto riguarda la presenza di opere idrauliche lungo l’alveo, gli stessi consulenti nominati dalla Procura hanno testualmente affermato che sono state “realizzate negli anni 80-90 molto probabilmente prima del decentramento amministrativo ad opera del Provveditorato alle OO.PP. della Campania….”
Al di là di ogni aspetto giuridico mi preme evidenziare una enorme soddisfazione per la gestione della paurosa alluvione che nel 2015 colpì la città di Benevento e l’intero Sannio con la dichiarazione dello stato di emergenza e di calamità stante l’eccezionalità e la copiosità delle piogge alluvionali venute giù. In quei momenti tragici riuscimmo ad evitare ogni danno a persone e cose anche grazie alla collaborazione tra istituzioni e forze dell’ordine ed oggi il mio pensiero non può non andare alle altre popolazioni colpite fino a quelle recenti e di questi giorni dell’Emilia Romagna e della Toscana con le tragiche esondazioni di fiumi. La totale solidarietà va anche a tutti Sindaci interessati che si trovano come ci trovammo noi ad affrontare questi cataclismi della natura”.
