Roma, 17 mar. (Adnkronos) – “Il Pd è sempre casa mia. Una casa che ho contribuito a costruire. Credo che sia sbagliato, anche quando si è nel dissenso, portarsi via il pallone o creare piccoli orticelli personali, convinti che poi si riesca a trasformarli in partiti di massa. Credo che quello che ci è mancato in questi mesi sia stata una discussione interna seria. Un partito, per vivere, non ha bisogno di unanimismi, ma di capire come il comune orizzonte possa declinarsi in modo complementare. Si pensa troppo a compiacere gli alleati e meno a chi, dentro questo partito, da anni lotta sui territori”. Lo dice al Foglio, la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno del Pd.
“Io contesto proprio la scelta di raccontare il piano Von der Leyen come una rincorsa al riarmo nazionale, anche perché ci sono i famosi 150 miliardi di euro di debito comune per la difesa europea, si parla di acquisti congiunti, di appalti comuni. C’è tanto di europeo in quel piano, perché negarlo? A che pro? Il futuro della politica dei prossimi anni sarà definito su questi due assi: la difesa dell’europeismo e delle democrazie liberali o dal volerne la fine. Ho guardato con grande sollievo l’iniziativa di Macron e Starmer che si sono posti alla guida di un processo di costruzione dell’Europa di domani”.
“Vedere la presidente Meloni ancora ambigua, con due piedi in una scarpa tra europeismo e attrazione per Trump, è un peccato. Non si può pensare di contare in Europa solo perché in rubrica si ha il numero di Trump”.
