“Il cinema è sogno, e il sogno è la vita.” Con queste parole, il grande Federico Fellini avrebbe potuto descrivere la carriera di una delle figure più luminose e controverse del cinema italiano degli anni ’70 e ’80, Nadia Cassini. Una donna che ha segnato il nostro immaginario collettivo, la cui bellezza, sensualità e talento sono rimasti indelebili nella memoria di chi ha vissuto l’epoca della commedia sexy italiana. Il 18 marzo ci ha lasciato a 76 anni, nella sua amata Reggio Calabria, dopo una lunga e sofferta malattia. Un’epoca si è chiusa con la sua scomparsa, ma il suo ricordo, come un sogno che non svanisce, resterà per sempre nei cuori di chi l’ha ammirata.
Quando penso a Nadia Cassini, mi viene in mente una pellicola che non esiste più, quella del cinema italiano che ha saputo raccontare, senza vergogna ma con una dolcezza disarmante, la bellezza dei corpi e delle emozioni in un’epoca di trasgressione e trasformazione. I suoi occhi grandi e il sorriso che catturava la luce, i suoi movimenti sensuali e la sua eleganza disinvolta sembravano parlare senza bisogno di parole. Non era solo una bellezza esteriore quella di Nadia, ma un fascino che emanava da ogni poro, come se il suo corpo stesso fosse un’espressione di arte pura, fatta di gesti che lasciavano senza fiato, ma anche di una genuina dolcezza che non veniva mai ostentata.
Era la regina indiscussa della commedia sexy all’italiana, un genere che ha avuto il suo apice proprio grazie a figure come la sua. In una cinematografia che, pur tra mille contraddizioni e stereotipi, ha saputo regalare un’incredibile libertà espressiva, Nadia Cassini ha interpretato ruoli che erano molto più di semplici personaggi. Era una donna capace di catturare l’essenza di un’epoca, quella che oscillava tra il desiderio di libertà e la voglia di conservare un retaggio tradizionale.
Quando la vedo sullo schermo, non vedo solo la “donna sexy” come veniva spesso definita nei titoli dei film che l’hanno resa celebre. Piuttosto, vedo una donna che esplorava la sua femminilità con naturalezza, una donna che si concedeva senza paura di essere giudicata, che viveva ogni ruolo con una carica di passione che sembrava travolgere tutto ciò che toccava. Il suo volto, da un lato solare, dall’altro ironico, era capace di esprimere tutto: il desiderio, la gioia, ma anche una sottile malinconia, quella di chi sa che le stagioni passano e che anche i sogni, come i film, finiscono.
Ma Nadia Cassini non è stata solo la protagonista dei film più provocatori. Nonostante l’etichetta di icona della commedia sexy, lei ha saputo conquistarsi il rispetto del pubblico con una carriera che spaziava dal cinema alla televisione, passando anche dalla musica. Con ogni sua interpretazione, faceva emergere una grazia che andava oltre il ruolo di “donna seducente”. In ogni scena, pur nei momenti più audaci, c’era sempre qualcosa di intimo, di delicato, che faceva di lei una vera artista, capace di incarnare la sensualità in modo mai volgare, ma piuttosto pieno di fascino e mistero.
Ricordo le serate passate a guardare i suoi film con gli amici, tutti noi incantati dalle sue apparizioni, ridendo e allo stesso tempo rapiti dalla sua presenza magnetica. Nadia Cassini era un po’ come una musa, un simbolo di un’epoca che non tornerà mai più. Ma anche al di fuori dello schermo, la sua immagine resta viva nei ricordi di chi l’ha ammirata e apprezzata per quella sua unicità. Una donna che non aveva paura di mostrarsi, che non si nascondeva dietro la maschera della perfezione, ma che sapeva vivere con autenticità la sua bellezza, la sua femminilità, il suo talento.
Oggi, quando i riflettori si sono spenti e il tempo ha continuato a scorrere, Nadia Cassini è rimasta una figura leggendaria della nostra cultura cinematografica, un’icona che non appartiene solo al passato, ma che continua a vivere nei ricordi e nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerla attraverso le sue opere. E, nonostante tutto, il suo sorriso rimane il simbolo di una dolce rivoluzione, quella di un’epoca che, pur fatta di contraddizioni e tabù, ha saputo celebrare il piacere, la sensualità e la libertà.
Nadia Cassini, in ogni film, ha scritto un capitolo di storia del cinema che non si può cancellare, un capitolo che ci ricorda che la bellezza non è solo estetica, ma anche l’espressione di un’emozione, di una voglia di vivere che non conosce limiti. La sua memoria è destinata a restare viva, nel cuore di chi l’ha amata e nei sogni di chi ancora oggi la guarda sullo schermo, come una stella che, pur lontana, continua a brillare nel cielo del nostro immaginario.
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