Di Brunello Pezza 

Se dovessi descrivere la fantasia, anzi (specifico) la mia fantasia, ne parlerei come di una enorme biblioteca fatta di diverse sale con soffitti alti e pareti ricoperte completamente di scaffali i cui ripiani sono riempiti da libri, libri grandi e piccoli, in genere vecchi ma anche qualcuno più recente, disposti senza alcun ordine e spesso polverosi. La luce è scarsa ma nessun angolo è totalmente al buio. Dico subito che non si tratta di libri da me effettivamente letti ( magari fossi così colto! ) ma di una infinita accozzaglia di pensieri, favole, racconti, aneddoti , storie…. alcune lette effettivamente, altre tratte da film, altre ancora prodotte direttamente da me, dalla mia fantasia appunto, che nella occasione si improvvisava “casa editrice” di sé stessa.
Certo i primi ad esservi conservati sono i libri di avventure che avevo in casa da bambino, ognuno letto e riletto decine di volte ed ogni volta capaci di ridarmi emozioni nuove: Peter Pan ( mio idolo assoluto) , Un Americano alla corte di Re Artù e altri di Marc Twain, l’isola misteriosa, Incompreso. Poi le avventure del Capitano Hornblower. Dagli input e dalle intense emozioni datemi da questi racconti elaboravo poi le mie fantasie che mi accompagnavano la sera quando si spegneva la luce e ci si avviava al sonno che poi diventava sogno.
E un bambino molto emotivo sotto l’effetto di questi input non poteva che elaborare fantasie a carattere estremamente epico/romantico. Ognuna di queste fantasie diventava poi un testo a parte della mia biblioteca, magari mai più riletto ma comunque gelosamente conservato.
Un po’ più grandicello ho poi incontrato Kipling e il suo capolavoro: i libri della Giungla. Ho vagato per infinite volte nella giungla indiana con Mowgli e i sui fratelli lupi, l’orso Baloo, la pantera nera Bagheera, il Serpente Kaa, la tigre Shere Khan, e tantissimi altri; nella mia fantasia ho partecipato infinite volte alla feroce battaglia tra i lupi, guidati da Akela, e i cani rossi del Dekkan che volevano invadere il loro territorio. Grazie a Kipling e’ nato il mio assoluto amore per la natura selvaggia, ne’ madre ne’ matrigna, ma sicuramente guida sicura alla vita e alla morte.
Grazie a Kipling la biblioteca della mia fantasia si è arricchita di centinaia e centinaia di altri testi immaginati fervidamente e mai scritti.
Sono stato bambino alla fine degli anni 50’ e nei primi anni 60’ e la mia fantasia funzionava per me come le serie e i canali di Sky e delle altre piattaforme televisive di oggi. La differenza ( fondamentale) è che io partecipavo attivamente alla ideazione ed alla sceneggiatura dei miei “ testi” con un esercizio mentale importante e utilissimo; oggi invece ci somministrano il prodotto già bello e completo e si rischia che le menti dei nostri ragazzi diventino non una fucina feconda di idee ma recipienti che si lasciano riempire passivamente.
Facciamoli leggere e nutriremo le
loro menti e non solo i loro corpi!

 

pH creata co IA

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