Negli ultimi decenni, il fenomeno del sovraffollamento turistico ha richiamato l’attenzione di esperti, cittadini e viaggiatori. Il termine overtourism si riferisce a una situazione in cui il numero di visitatori supera la capacità di un luogo di ospitarli, causando una serie di problemi che mettono a serio rischio tanto il patrimonio ambientale quanto quello artistico delle destinazioni interessate.
Quali sono i pericoli insiti in questo fenomeno?
Uno dei principali pericoli dell’overtourism è il danno che provoca all’ecosistema. Luoghi iconici come la Riviera romagnola, le Cinque Terre, i Monti pallidi stanno subendo gli effetti devastanti del turismo di massa. Lo scalpiccio continuato dei turisti erode sentieri, danneggia la vegetazione e altera gli habitat naturali. Inoltre, l’inquinamento causato dall’eccesso di rifiuti e dal traffico contribuisce al degrado dei biosistemi, minacciando la fauna e la flora autoctoni.
Non solo l’ambiente ne risente, anche il patrimonio artistico e culturale è a rischio. Monumenti storici, musei, basiliche e siti archeologici sono costantemente sottoposti a sollecitazioni smisurate. Negli ultimi anni si è registrato un evidente aumento di danni strutturali a causa del numero straordinario di villeggianti. La conservazione di opere d’arte e antichi edifici richiede una manutenzione attenta e costosissima ma con flussi turistici così elevati diventa difficile garantire la loro integrità.
L’overtourism non colpisce solo l’ambiente e il patrimonio artistico incide anche sulle comunità native. Le città diventano sempre più invivibili per i residenti, spesso, costretti a confrontarsi con l’aumento degli affitti e la perdita di autenticità ideologica. I negozi e i ristoranti orientati al turismo frequentemente vanno a sostituire le piccole attività locali, alterando il tessuto socio-culturale della collettività. La frustrazione dei residenti può portare a conflitti e tensioni sociali che minacciano l’armonia del posto.
Affrontare i pericoli dell’overtourism è fondamentale. È necessario promuovere pratiche di turismo sostenibile che rispettino l’ambiente e il patrimonio artistico- culturale. Educare i turisti sull’importanza della sostenibilità, limitare il numero di visitatori in certi luoghi e incentivare forme di turismo alternative possono contribuire a ridurre l’impatto negativo del sovraffollamento turistico. Solo attraverso scelte responsabili è possibile preservare per le generazioni future le bellezze italiane e del pianeta in generale.
Concludendo, mentre l’overtourism continua a crescere, è essenziale che ognuno di noi, come viaggiatore e cittadino, s’impegni a proteggere ciò che rende il nostro mondo unico e prezioso. La consapevolezza e l’azione collettiva sono la chiave per affrontare questa sfida e garantire la sopravvivenza alle nostre mete preferite.
Cari lettori dell’Eco del Sannio, vi lascio con un aforisma di Luigi Pirandello: “Il viaggiatore è colui che percorre le strade più lontane, sempre con uno sguardo al passato e uno al futuro.”
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