Di Daniele Piro 

“Adda passa ‘a nuttata” recitava il mitico Edoardo De Filippo. Rossella O Hara in Via col vento era più pragmatica quando a fine film esclamava “domani è un altro giorno”. Peccato che la “nuttata” o il nuovo giorno in casa giallorossa non si vede ancora. La pareggite acuta continua imperterrita a tenere banco in casa della Strega e per la verità sono finiti pure gli aggettivi da utilizzare per descrivere nel migliore modo possibile il 2025 calcistico giallorosso. Quelli positivi sono finiti a Natale, quelli negativi si consumano lentamente di settimana in settimana ma stanno per esaurirsi anche loro, lasciando il posto ad una apatia, ad un generale senso di impotenza mista ad una sorta di rassegnazione come mai riscontrata in tutto il ventennio di reggenza Vigoritiana. Della partita di ieri sera salvo solo un sempre presente Manfredini, ragazzo umile che quasi sempre ha fatto bene il suo lavoro nelle poche volte in cui ha dovuto difendere la porta sannita, e qualche passaggio illuminante soprattutto nel primo tempo di un Acampora che a sprazzi ha fatto vedere qualcosa in più della mediocrità totale. Primo tempo apatico e sonnecchiante, con poche emozioni condensate a cavallo della mezz’ora con due lanci di Acampora per Starita e Manconi che hanno scaldato le mani al portiere avversario e nulla più. Il trio Manconi, Starita e Lanini fatica a dialogare, spesso i tre si incaponiscono i soluzioni personali e danno l’impressione di dialogare poco anche verbalmente fra loro ( sicuro che lo spogliatoio è compatto e che sia tutto ok?). Tutto sommato un primo tempo che chi vi scrive ha visto solo perché in tv non c’era altro da vedere di interessante, altrimenti avrebbe cambiato sicuramente canale. Da tifosi ci aspettavamo una ripresa con un pò più di mordente, di grinta ed invece pronti via ed il Picerno con il duo Esposito – Petito mette i brividi alla Strega rimasta a sonnecchiare negli spogliatoi. La squadra di mister Tomei è attenta, dimostra un buon fraseggio di palla ed anche una buona condizione atletica; pronta nelle ripartenze e nell’imbrigliare la manovra (?) sannita sempre lenta e compassata. Un po’ di effervescenza in più intorno al sessantesimo con due conclusioni di Simonetti ed Acampora ma la vera palla gol è sui piedi di Bernadotto al minuto 78, abilmente chiuso da un attento Manfredini. Gli ultimi 10 minuti sono ad appannaggio del Benevento che spinge tanto ma conclude poco e male. Pinato si divora un gol da pochi passi (e non è il primo di questa stagione) emulato da Manconi che spara alto dal dischetto del rigore. Si finisce con un tiro potente ma poco angolato di Talia dal limite nel recupero. Troppo poco il tempo per provare ad approfittare dell’espulsione di Papini per atterramento da ultimo uomo su Pinato lanciato in porta da Simonetti (che forse al 90esimo fa l’unica cosa buona della sua intera partita). Morale: una squadra che non vince da tre mesi scarsi, una serie di pareggi che non servono a nulla. Non è un caso che facendo il solito giro a caldo nei social il commento più gettonato da parte dei tifosi è stato “vott’ a fini’”, o “speriamo che finisca presto sto scempio” ecc. Come ho sempre scritto i risultati e le belle prestazioni portano entusiasmo, presenze, coinvolgimento e fidelizzazione. Nel momento in cui tutte queste componenti vengono a mancare è inutile rimarcare lo scarso pubblico o zittire chi commenta in maniera negativa con le solite frasi tipo “venite al campo”. Mi verrebbe da rispondere: “affache’?” A vedere sto scempio? No grazie, personalmente ho già dato in passato; adesso come tifoso mi sento un po’ preso in giro e da ieri sera la mia resa è pressochè totale. Confesso che in un’altra situazione, con un derby alle porte contro la capolista, sarei stato carico a pallettoni, avrei vissuto questa settimana con un ansia ed un nervosismo addosso in attesa del match ed invece mi sta scorrendo tutto addosso senza provare emozioni di nessun genere. Apatico. Questo Benevento mi ha fatto diventare apatico. Dovrei provare rabbia se penso che al di là dello Stretto di Barba c’era una squadra che quando ha giocato contro di noi all’andata era una decina di punti dietro ed oggi dopo 4 mesi si trova 12 punti avanti, ma non ho più nemmeno quella. Probabilmente anche io appartengo alla cerchia di quelli che pensano “vott a fini’ che è meglio“. Meglio pensare alla prossima stagione e nemmeno mi esalto o mi “risveglio” al pensiero che di riffa o di raffa faremo i play off. Per quanto la prima regola nel mondo pallonareo è che non ci sono regole essendo il pallone rotondo e partendo sempre e comunque da zero a zero, non riesco ad immaginare che la mia squadra del cuore possa regalarmi un emotivo e partecipativo sogno sportivo nella lotteria del minicampionato che andrà in onda da Maggio in poi. Si pagano scelte sbagliate ed incomprensibili, ma non voglio tornare al solito ritornello. Saremo anche diventati per qualcuno una tifoseria esigente e con la puzza sotto al naso, snob, che ha dimenticato le proprie origini, ma un bagno di umiltà andrebbe fatto anche da quanti in Società hanno operato male nel corso di questi anni per farci tornare li dove siamo sempre stati. Possiamo anche rimanerci, visto che ci viene detto che questa è la nostra dimensione, l’importante è non promettere la luna a chi stolto non lo è più da tanto.

Scugnizzo69

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