Roma, 28 mar. (Adnkronos) – “Debbo correggere il gradevole resoconto di un quotidiano siciliano in ordine a un piacevole incontro svoltosi nel mio ufficio la scorsa settimana, tra me e il collega ed amico Totò Cuffaro. Debbo precisare che all’incontro non era presente il ministro Lollobrigida, né alcuno che gli somigliasse, attesa la prestanza e la giovane età del ministro, caratteristiche non coincidenti con la fisionomatica democristiana. È vero invece che Totò ed io ci parliamo, come sempre. Ci siamo parlati quando ci denunciavamo, e ancor di più ora che un intelligente magistrato ci ha indicato un percorso giuridico di intesa tra i nostri movimenti. Quanto alla Dc, essa non può essere meloniana, ma nemmeno cuffariana o rotondiana: se rinascerà, sarà la Dc, che non fu mai di una sola persona. Non è un caso tuttavia che questa iniziativa vigoreggi nel tempo di Giorgia Meloni, che sta ridando vestigia al principio dell’autonomia della politica, su cui fonda l’intera esperienza democristiana”. Lo puntualizza Gianfranco Rotondi.

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