Lunedì 31 marzo nella sala del centenario della Basilica della Madonna delle Grazie di Benevento, si terrà un convegno organizzato dal Centro studi del Sannio dal titolo: “Un cantico delle creature di oggi #2: una lezione per la cura del creato e la creazione di un futuro sostenibile”.
                                                                                                     Il Comitato sannita – scrive Giovanni Seneca – la cui azione è fondata sulla Laudato sì di Papa Francesco, resta interdetto e sbalordito nell’apprendere che nel convento dei frati minori di Benevento si discuta del Cantico delle creature con chi gestisce la risorsa idrica in forma privatistica, nel disprezzo dell’esito referendario del 2011 ed in contrasto con il magistero di Papa Francesco.
Ricordiamo alcuni passaggi della Laudato si’ dove il Pontefice afferma che “l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani. Nella stessa Enciclica del 2015, da molti ignorata anche all’interno della Chiesa, nel secondo capitolo interamente dedicato all’acqua, testualmente si legge: ”Mentre la qualità dell’acqua disponibile peggiora costantemente, in alcuni luoghi avanza la tendenza a privatizzare questa risorsa scarsa, trasformata in merce soggetta alle leggi del mercato”.
Nel messaggio di Sua Santità – aggiunge Giovanni Seneca – in occasione della giornata mondiale di preghiera per la cura del creato si dice che: “Oggi più che mai si richiede uno sguardo che vada oltre l’immediato (cfr Laudato si’, 36), al di là di «un criterio utilitarista di efficienza e produttività per il profitto individuale» (ibid., 159). Urgono progetti condivisi e gesti concreti, tenendo conto che ogni privatizzazione del bene naturale dell’acqua che vada a scapito del diritto umano di potervi accedere è inaccettabile.”
Allora ci chiediamo – aggiunge Giovanni Seneca (Comitato  Abc) – cosa c’entri il Cantico delle Creature con chi sta portando avanti questi processi di privatizzazione stigmatizzati dalla Chiesa. In tutta la penisola ed anche nel Sannio l’accaparramento della risorsa sta crescendo, in controtendenza con il resto del continente europeo (Parigi, Londra, Monaco, Bordeaux..), dove aumentano le ripubblicizzazioni per garantire a tutti il diritto all’acqua. Le multinazionali tendono a massimizzare il profitto sull’acqua, un bene che i cambiamenti climatici stanno rendendo sempre più raro e prezioso.
Gli speculatori finanziari non possono assicurare il futuro alle persone e soprattutto alle classi più deboli ed indifese, per le quali l’acqua rischia di diventare un lusso che non potranno permettersi nei prossimi anni, né a tantomeno possono dare “lezioni per la cura del creato”.
Forse gli organizzatori avrebbero fatto meglio ad invitare il nostro Arcivescovo Felice Accrocca che, oltre ad essere tra i massimi studiosi e conoscitori della vita e delle opere del Poverello di Assisi, ha scritto con tutti i Vescovi della Metropolia, in sintonia con il magistero del Papa, un documento bellissimo sull’acqua dove si legge che: “Non dobbiamo e non possiamo infatti dimenticare che nel 2011 ventisei milioni di italiani, con un apposito Referendum, hanno espressamente affermato che l’acqua non può entrare nei giochi di mercato né la si può utilizzare per trarne altro profitto che non sia la tutela del bene comune. Possa il nostro appello non cadere nel vuoto” . Dobbiamo prendere atto che probabilmente l’appello non è stato letto oppure  è caduto nel vuoto – conclude Giovanni Seneca del Comitato Abc.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.