Milano, 1 apr. (Adnkronos) – La Procura di Milano indaga su altri possibili voli sospetti di droni nell’area no fly zone presente nella zona di Ispra, sul Lago Maggiore, interessata a fine marzo da alcune segnalazioni – da parte del Joint Research Centre della Commissione europea – sulla presunta presenza di un apparecchio di fabbricazione russa. Da quanto si apprende l’area su cui i droni sono vietati si estende per circa 5 chilometri quadrati e ‘copre’ oltre al Centro europeo di ricerca anche gli stabilimenti di Leonardo, azienda dell’aerospazio cruciale per la difesa, e piste di collaudo dove si provano i nuovi modelli della più moderna tecnologia.
In attesa dei dati di Enav e Aeronautica militare che potrebbero aver fotografato il drone, per ora catturato solo dalle frequenze basse, gli inquirenti continuano a raccogliere informazioni su chi, probabilmente un filorusso, possa aver guidato il drone. La caccia al ‘manovratore’ si muove anche sulla rete e sui canali Telegram in cui la propaganda pro Putin è evidente. La Procura indaga per spionaggio politico o militare – articolo 257 del codice penale – aggravato dalla finalità del terrorismo in riferimento a condotte che, “per la loro natura o contesto, possono arrecare grave danno ad un Paese”.
