È Carmine Fusco dell’azienda agricola Il Poggio di Torrecuso (località Defenze – Benevento) il vincitore per la Campania dell’edizione 2025 del Premio Angelo Betti, assegnato ai “Benemeriti della viticoltura italiana” e consegnato nella giornata inaugurale del 57° Vinitaly di Verona (in programma fino a mercoledì 9 aprile), alla presenza dell’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, e del direttore generale di Veronafiere, Adolfo Rebughini.
Azienda agricola storica, che affonda le proprie origini nel 1790, Il Poggio di Torrecuso partecipa alla 57ª edizione di Vinitaly – in programma a Veronafiere fino a mercoledì 9 aprile – nella collettiva organizzata dalla Camera di Commercio Irpinia Sannio, presente nel padiglione Campania con 111 aziende.
“Il riconoscimento del prestigioso Premio Betti ad un’azienda storica del Sannio fortemente orientata alla qualità è motivo di soddisfazione per l’intero territorio beneventano ed è uno stimolo per le imprese a migliorare ulteriormente il percorso legato alla viticoltura sostenibile, orientata alle Indicazioni Geografiche e all’export”, commenta il commissario straordinario della Camera di Commercio Irpinia Sannio, Girolamo Pettrone.
“È un onore per me e la mia famiglia ricevere il Premio Betti ed essere definito ‘un appassionato custode della tradizione enologica campana’ – dichiara Carmine Fusco, titolare dell’azienda agricola Il Poggio di Torrecuso, 220mila bottiglie prodotte ogni anno in regime eco-compatibile, fra Aglianico del Taburno Docg, Beneventano Igp, Coda di Volpe Sannio Dop, Falanghina del Sannio Dop, Greco Sannio Dop -. Cerchiamo di coniugare la storicità del territorio e la vocazione enologica investendo per un’agricoltura a basso impatto ambientale”.
Fra gli investimenti recenti, un impianto fotovoltaico per ridurre il consumo di energia elettrica, mentre nei prossimi mesi verrà completata una bottaia eco-sostenibile. 
“Siamo preoccupati per i dazi Usa e in questi giorni avremo proprio a Vinitaly incontri con i nostri importatori americani, in modo da affrontare il problema e cercare di definire le migliori strategie – prosegue Fusco -. Per noi gli Stati Uniti rappresentano quasi il 50% del nostro export”.  
Il Salone internazionale dei vini e dei distillati di Verona sarà l’occasione, assicura Carmine Fusco, “per diversificare le rotte internazionali, consolidare mercati che hanno promettenti potenzialità di crescita come il Giappone e il Nord Europa ed esplorare destinazioni inedite come la Cina, dove ancora non siamo presenti”.
 

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