Prosegue il programma culturale della Libreria Barbarossa di Antonella Barbarossa e Francesca D’Alessandro con sede in via delle Puglie a Benevento.
Nel decennale della scomparsa e nell’anno in cui Pino Daniele avrebbe compiuto settanta anni, lunedì sera è stato presentato il libro “Pino Daniele Napoli e l’anima della musica, dal Mascalzone Latino a Giogiò” (Edizioni San Paolo) del giornalista Pietro Perone.
Viaggio nella Napoli di ieri e di oggi attraverso i brani di Pino Daniele che continuano a parlarci del presente.
Le “carte sporche” della città amata e criticata, senza mai perdere la speranza nel cambiamento.
Il racconto dei luoghi, sospesi tra colera e terremoto, in cui lo straordinario artista trova ispirazione per le prime, intramontabili canzoni di sferzante denuncia.
Poi, momento per momento, lo storico concerto del 1981 con duecentomila giovani arrabbiati e sognanti, ma anche le molte delusioni patite in una metropoli rivelatasi troppo spesso matrigna, motivo per cui Pino Daniele sceglie di allontanarsi e ora le sue ceneri sono custodite a Magliano in Toscana.
Una intervista all’autore affidata ad Elide Apice dinanzi ad una folta platea che ha partecipato con interesse all’evento culturale arricchito dalla presenza della Yes i Know Tribute band nata nel 2015 a Benevento. Da Napule è, Quanno chiove, Donna Cuncè, Appocundria, ‘A tazzulella e cafè, Je so pazzo, affidate alla esecuzione di Giuseppe Marlon Salzano al contrabbasso e cori, Alfredo Salzano – Pianoforte, Jack Corona – chitarra e voce, Vilma Racioppi – voce, e Gio Gentile – chitarra.
Sentiamo l’intervista di Alfredo Salzano all’autore Pietro Perone