Milano, 8 apr. (Adnkronos) – Sulla richiesta di archiviazione che la Procura di Milano ha avanzato per Leonardo Apache La Russa, terzogenito del presidente del Senato Ignazio e l’amico deejay Tommaso Gilardoni indagati per violenza sessuale è “dirimente” la visione dei filmati estratti dai cellulari degli indagati. La visione di questi frame “restituisce l’immagine di una ragazza in cui non era esclusa la capacità di autodeterminarsi”.
Per la pubblica accusa si può sostenere “con ragionevole certezza che, in concreto, l’assunzione di sostanze stupefacenti e alcoliche” da parte della giovane – droga mai assunta dagli indagati – “non abbia eliso la sua capacità di esprimere un valido consenso agli atti sessuali compiuti; conseguentemente gli indagati hanno potuto ragionevolmente rappresentarsi la sussistenza del suo consenso”.
I gesti compiuti dall’allora ventiduenne, la sua reazione, le risposte “nelle conversazioni registrate, la sua capacità di coordinamento nello spazio, non denotano in alcun modo quella posizione di asimmetria psicologica o fisica che deve sussistere perché sia configurabile una delle ipotesi di violenza sessuale” previste dalla legge.

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