“Siamo lieti nell’avere appreso che si mette in moto il percorso che porterà alla realizzazione del Parco nazionale del Matese. Saremo ancora più lieti, peraltro, se la costruzione di una così importante realtà sarà accompagnata dalla corretta perimetrazione territoriale, dalla governance chiara delle regole, dalla salvaguardia dell’economia, dalla lotta allo spopolamento”.
E così che il Vicepresidente Nazionale della Coldiretti, Gennarino Masiello, chiarisce la posizione della sua organizzazione rispetto alla modalità e, soprattutto, le regole che dovranno accompagnare la costituzione dell’Ente. È chiaro che motivi di preoccupazione ci sono: “Chiediamo – aggiunge il Direttore Regionale Salvatore Loffreda – che ci sia assoluta chiarezza. Nostro obiettivo è quello di capire, in particolare, se verranno del tutto tutelati i tanti e tanti allevatori che svolgono la loro attività nell’area che sarà destinata a Parco”.
Il motivo fondamentale di inquietudine sta nei possibili vincoli che si imporranno per la salvaguardia del Parco, che potrebbero danneggiare il lavoro degli imprenditori. “A fronte di una simile possibilità per niente irreale – afferma Masiello – chiediamo un confronto con chi di dovere perché ombre del genere non si allunghino su di un comparto fondamentale per la nostra economia”.
Un invito ad una riflessione comune su questo potenziale problema, che diventerebbe devastante se si materializzasse, la “Coldiretti – ricorda Loffreda – provvide, nel 2020, ad inviare ai singoli comuni interessati coinvolti nel Parco una bozza, che poteva diventare occasione di confronto, sui provvedimenti da adottare per la tutela degli allevatori”. “Se si è d’accordo – conclude Masiello – si può tirarlo fuori dal cassetto, metterlo sul tavolo magari insieme con altri progetti simili, per avviare una franca e serena discussione sul più corretto modo di procedere a tutela dell’ambiente ma anche di chi lavora, nel rispetto delle leggi, nell’area destinata appunto a Parco nazionale”.
