L’ editoriale del Direttore Daniela Piesco 

E’ la tempesta perfetta per Wall Street. Le borse hanno registrato perdite peggiori di quelle dell’11 settembre, e dietro questa instabilità si nasconde un disegno preciso: creare un clima di incertezza in cui pochi eletti – gli speculatori – possono prosperare.

L’analisi è netta: quando i mercati oscillano selvaggiamente, a rimetterci sono sempre i risparmiatori e le imprese, costretti a navigare in acque torbide senza una bussola. Chi ci guadagna, invece, sono coloro che sanno sfruttare queste oscillazioni. Appare evidente che quando alle 16 arriva una dichiarazione del Segretario al Commercio che annuncia dazi tra 90 giorni, Wall Street risale.Ma se poco dopo, la Casa Bianca smentisce e i mercati crollano, in quel passaggio, ci sono centinaia di milioni di dollari di speculazione.

Un gioco pericoloso, in cui l’informazione diventa un’arma. Gli operatori con accesso a dati privilegiati – o semplicemente più abili a interpretare le mosse di Trump – possono piazzare scommesse miliardarie in pochi minuti, lasciando gli investitori in balia delle onde.

Criminali che stanno guadagnando sulla pelle della gente? I numeri gli danno ragione: secondo un rapporto di Bloomberg, nei primi tre mesi del 2025, i fondi hedge specializzati in volatilità hanno registrato rendimenti del +34%, mentre il piccolo risparmiatore ha visto erodersi il proprio portafoglio.

La tattica ricorda da vicino le strategie di “pump and dump” usate nel mondo delle criptovalute: notizie pilotate, annunci ambigui, inversioni a sorpresa. Con una differenza: qui a muovere i fili non sono trader anonimi, ma pezzi grossi dell’establishment finanziario e politico.

Cosa succederà ora?

Alcuni analisti prevedono che questa instabilità sia solo l’antipasto di una campagna elettorale sempre più aggressiva. Trump, maestro della comunicazione caotica, potrebbe continuare a usare i mercati come un’arma per consolidare il suo potere, dimostrando di essere l’unico in grado di “domare” il caos che lui stesso ha creato.

Intanto, la SEC (Securities and Exchange Commission) è sotto pressione per aprire indagini su possibili insider trading. Ma in un’epoca in cui le regole sembrano sempre più elastiche, è difficile immaginare un intervento risolutivo.

Una cosa è certa:la follia ha un metodo, e il metodo paga.

Trump non è un pazzo scatenato: è un illusionista che ha trasformato l’economia in un casinò truccato. Ogni tweet contraddittorio, ogni annuncio a sorpresa, ogni smentita calcolata è una mano di poker in cui le fiches sono i risparmi di milioni di persone. E mentre la classe media affoga nell’ansia, i pescecani della finanza – quelli con le informazioni giuste al momento giusto – continuano a divorare profitti.

La domanda ora non è se qualcuno fermerà questo gioco, ma chi ne uscirà distrutto prima del prossimo colpo di scena. Perché quando i mercati sono un campo di battaglia, i veri vincitori non sono quelli che investono, ma quelli che sanno scommettere sul sangue altrui.

E Trump, intanto, ride. Perché il caos?
È sempre stato un affare.

 

pH Pixabay senza royalty

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