Washington, 11 apr. (Adnkronos) – L’ayatollah Ali Khamenei sarebbe stato esortato da alti funzionari iraniani a consentire i negoziati con gli Stati Uniti sul programma nucleare, per il rischio che il regime possa cadere. Lo scrive il New York Times, secondo cui il mese scorso la Guida suprema dell’Iran ha avuto un incontro con i capi della magistratura e del parlamento che, in quello che le fonti hanno descritto come un raro sforzo coordinato, hanno fatto pressione su Khamenei affinché accettasse colloqui – anche diretti – con Washington.
Secondo il giornale americano, chi ha partecipato all’incontro ha riferito a Khamenei che la minaccia di un’azione militare da parte di Stati Uniti e Israele contro i suoi siti nucleari era seria. In caso di attacco, il Paese, già in difficoltà economiche, sarebbe costretto a rispondere, ma poi, se dovesse entrare in guerra, probabilmente sprofonderebbe in disordini interni. Parlando con l’ayatollah, i funzionari avrebbero concluso che la combinazione di tali eventi costituirebbe una minaccia esistenziale per la repubblica islamica.

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